Per la fornitura di energia elettrica un negozio di “Dettaglio alimentare” spende in media 18.273 euro l’anno (+695 euro rispetto al 2013), di cui 5.670 euro per energia, 5.625 euro per oneri e 3.295 euro di Iva; un esercizio “Dettaglio non alimentare” 4.721 euro (+178 euro) di cui 1.440 euro per energia, 1.458 euro per oneri e 851 euro per Iva; un albergo” sale a 61.270 euro, 2.391 euro in più rispetto al terzo trimestre 2014, il “Ristorante” a 9.185 euro (+322 euro), il “Bar” a 5.499 euro (+186 euro). A riferirlo è Confcommercio Imprese per l’Italia Potenza, evidenziando che nel terzo trimestre l’indice costo elettricità terziario (Icet), l’indicatore-base definito da Confcommercio, ha registrato un aumento del 3,9% rispetto ai precedenti tre mesi e del 2,5% su base annua, arrivando a toccare un nuovo record. Una situazione – commenta Fausto De Mare, presidente Confcommercio Potrenza – ancora più insostenibile nella regione che da macrofornitrice di idrocarburi contribuisce in misura considerevole all’approvvigionamento energetico del Paese e come tale dovrebbe pur trarre qualche beneficio diretto, non solo per il gas e il carburante ma anche per l’energia elettrica e che continua a segnare il calo dei consumi. Dunque risulta difficile stabilire quale incasso debba fare, ad esempio un bar, per restare almeno nelle spese (non solo di bolletta elettrica). Non si sottovaluti anche l’apporto di energie rinnovabili che proviene sempre da impianti eolici, fotovoltaici, ecc. presenti sul nostro territorio. Si determina in questo modo un aggravio di costi che le piccole e medie imprese non sono più in grado di reggere e che richiedono misure sempre più urgenti. La norma taglia-bollette, divenuta operativa ad agosto con l’entrata in vigore della legge che ha convertito il decreto competitività, “è rimasta ancora lettera morta” – prosegue il presidente dell’associazione di categoria – con il rischio che questa operazione non esplicherà pienamente i suoi effetti neanche a fine anno.
Il presidente Confcommercio ricorda i seminari promossi da Unicanetwork a Sant’Arcangelo e Paterno nello scorso fine settimana con il patrocinio dei Comuni ed evidenzia l’esigenza di diffondere le buone pratiche per la riduzione delle spese della bolletta energetica per titolari di impresa e cittadini, senza rinunciare al comfort dell’attività imprenditoriale o del proprio abitare.
Per Confcommercio infine a destare le maggiori preoccupazioni è il continuo rialzo degli oneri di sistema, che “salgono del 2,7% rispetto al trimestre precedente per un complessivo +11,9% su base annua. Tale ulteriore aumento porta l’incidenza del peso della fiscalità sul costo complessivo sostenuto al 53,6% di cui il 30,6% da imputare agli oneri di sistema”.