Spi Cgil: al via in Basilicata il progetto “Sociotechlab”. Di seguito la nota integrale. Allegretti: “Un laboratorio per arrivare a un patto tra generazioni volto ad accrescere le opportunità di mutuo sostegno”.
Un patto tra generazioni volto ad accrescere le opportunità di mutuo sostegno. È l’obiettivo del progetto “Sociotechlab”, promosso dallo Spi Cgil nazionale che vede il coinvolgimento del sindacato dei pensionati della Cgil anche in Basilicata.
Il progetto è stato illustrato dalla coordinatrice nazionale Susanna Felicetti durante il comitato direttivo dello Spi Cgil di Basilicata, nel corso del quale sono stati approfonditi i temi generali alla base dello sciopero del 16 dicembre e le proposte del sindacato in materia pensionistica oggetto del confronto in corso con il governo. Sociotechlab è un laboratorio per la selezione e la contrattazione delle tecnologie sociali per facilitare l’incontro tra l’offerta tecnologica e le esigenze di assistenza e di cura alla terza età attraverso il monitoraggio delle nuove tecnologie e la selezione di quelle che potrebbero produrre le migliori ricadute sociali nel loro impiego, con ricadute occupazionali positive sia in termini quantitativi che qualitativi.
“Quello che si propone lo Spi Cgil con questo progetto – ha spiegato il segretario generale dello Spi Cgil Basilicata, Nicola Allegretti – è anche un patto tra generazioni volto ad accrescere le opportunità di mutuo sostegno. È un laboratorio perché la scienza si faccia luogo abitato. I primi inquilini siano i nostri giovani. Il destino la nostra casa comune, sollevati da quel che scopriamo, testiamo, adottiamo in un disegno a spirale. Tra le conquiste più significative del progresso scientifico e sociale in atto vi è, assieme alla crescita delle opportunità di accesso alle conoscenze da parte di milioni e milioni di persone, l’allungamento delle aspettative di vita. Questo processo è un valore in sé. Deve però fare i conti con il fatto che, se la vecchiaia è una conquista, laddove questa non è sostenuta da politiche volte a mitigarne i problemi, dalla cronicità alla non autosufficienza, rischia di diventare un problema, risultando talvolta di mettere in discussione la stessa possibilità di affrontarlo.
Di qui – ha proseguito Allegretti – l’esigenza di intervenire su fronti diversi: rivedere i processi, ridisegnare i percorsi, adottare strumenti nuovi avviando una sperimentazione continua volta alla verifica e al soddisfacimento dei bisogni che si formano in questa fase della vita. Simultaneamente è interessante anche quel che accade a coloro che conseguendo con lo studio di più elevati livelli di sapere e di conoscenza non trovano poi ricadute occupazionali adeguate all’investimento sostenuto, dando vita a quella discrepanza tra domanda e offerta del lavoro particolarmente diffuso nel nostro paese.
Tutto questo – ha concluso Allegretti – ci ha convinti della necessità di costruire un laboratorio quale strumento di sostegno all’azione e alla proposta dello Spi Cgil, che integri in termini orizzontali e di servizio l’iniziativa sul tema specifico dell’innovazione, con particolare riferimento alla silver economy e in maniera più specifica quella relativa ai temi dell’assistenza socio-sanitaria”. Il laboratorio si è dotato di un comitato scientifico che ha l’obiettivo di tradurre i bisogni in azioni concrete e orientare il gruppo di lavoro attraverso competenze ed esperienze.