Stabilimento Stellantis e indotto, Consigliere regionale Leggieri (M5s): “I lavoratori siano al centro di ogni strategia”. Di seguito la nota integrale.
La notizia secondo la quale la direzione dello stabilimento Stellantis di Melfi avrebbe proposto ai lavoratori di prolungare i turni di lavoro, oltre le attuali otto ore, fino ad un massimo di dodici ore, mi lascia perplesso.Giova ricordare che tale proposta, che ha tanto il sapore della forzatura, non sarebbe stata accolta dai sindacati.
Non voglio qui scomodare la storia e chi,oltre un secolo e mezzo fa, affrontò il problema dell’industrializzazione e dell’alienazione dell’uomo nei processi produttivi, ma alcune riflessioni sono doverose. In quasi trent’anni di attività le vicende dello stabilimento ex Sata di San Nicola di Melfi hanno dimostrato che non sono mancati diversi tentativi di considerare le lavoratrici e i lavoratori poco importanti, per non dire marginali, nelle decisioni prese dal management un tempo operante a Torino. La proposta di Stellantis diintrodurre turni di 12 ore consecutive è stata in netto contrasto con i limiti morali ed è finita nelle pagine della storia industriale della Basilicata.
Le lavoratrici e i lavoratori dell’intero indotto di San Nicola di Melfi, a tutt’oggi, lamentano luoghi di lavori in ambienti freddi e privi di riscaldamento.Quello di Melfi è, inoltre,l’unico stabilimento di assemblaggio auto che segna una perdita in rapporto al 2021, con uno stop produttivo generato dalla mancanza dei semiconduttori.
Sono tante le difficoltà che pesano sulle condizioni di lavoro e l’incertezza si staglia minacciosa all’orizzonte. Non posso quindi nascondere la mia preoccupazione e per questo chiedo al sedicente “governo regionale del cambiamento” di fare la sua parte e di intervenire immediatamente per aprire un tavolo di confronto con i sindacati e i vertici aziendali.
Stellantis deve continuare a mettere al centro delle sue strategie la fabbrica di Melfi. L’area industriale di San Nicola deve continuare a conservare la sua centralità con livelli occupazionali da preservare e – perché no –da implementare.
Tutti i lavoratori devono essere sempre messi al centro di ogni decisione.