Antonio Stasi, dirigente della Cia-Confederazione Italiana Agricoltori del Metapontino, è stato eletto nel Comitato di prodotto per la Fragola insediato ieri a Roma dal Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali. Coordinatore del Comitato è Francesco Nicodemo, general manager di Nicofruit e presidente di Assofruit Italia, che partecipava in rappresentanza di Italia Ortofrutta.
Nel sottolineare la funzione strategica del Comitato di prodotto la Cia evidenzia che sulla promozione dei prodotti agricoli sui mercati interni e nei Paesi terzi l’Ue ha imboccato la strada giusta. L’impegno del Parlamento europeo e del ministero delle Politiche agricole in sede di Consiglio Ue, ha permesso di ottenere -afferma la Cia- le modifiche necessarie per migliorare la proposta di regolamento che la Commissione aveva presentato lo scorso novembre. Per il futuro, quindi, il settore agricolo europeo -aggiunge la Cia- avra’ a disposizione importanti fondi comunitari (che al 2020 raggiungeranno i 200 milioni di euro) per promuovere i propri prodotti nel mondo. Anche le Organizzazioni di produttori potranno promuovere tutti i prodotti agricoli ricevendo un cofinanziamento europeo che e’ stato aumentato fino al 70 per cento e in alcuni casi potra’ arrivare fino all’80 per cento. Finalmente potranno essere indicati anche i marchi e l’origine dei prodotti, sebbene a determinate condizioni. Molto positiva -rimarca la Cia- la soppressione dell’articolo 28 che avrebbe potuto interferire in maniera non positiva con l’applicazione dell’Ocm ortofrutta e vino per quanto riguarda le azioni di promozione. L’accordo prevede, inoltre, la possibilita’ di promuovere tutti i prodotti agricoli, compresi i prodotti alimentari trasformati e il vino a denominazione d’origine. Inoltre, secondo la Cia, risponde anche all’esigenza di semplificare la procedura di valutazione e di selezione dei programmi.
Stasi sottolinea che la fragola Candonga è un “brand” per il “made in Basilicata”. A confermarlo sono le cifre. Con 60 milioni di piantine vendute (pari a circa 1.000 ettari e una produzione stimata di 20-25.000 tonnellate), la Candonga è la prima varietà utilizzata dai produttori di fragola del Sud Italia e nella piana di Metaponto viene impiegata nell’80 per cento degli impianti su una superficie di 600 ettari, per 60-70 milioni di euro di fatturato.
Oggi la produzione ortofrutticola italiana si estende su 880 mila ettari e coinvolge circa 460 mila imprese agricole. Solo il 30 per cento, però, ha dimensioni superiori a 5 ettari, pur detenendo il 73 per cento della superficie complessiva dedicata a queste produzioni. Una situazione che va necessariamente superata, anche perché la quota di ortofrutta organizzata rappresenta appena il 35 per cento del totale. E questo nonostante l’Ocm preveda aiuti incentrati sulla costituzione e gestione delle organizzazioni dei produttori. Il problema organizzativo, quindi rappresenta uno dei nodi principali da sciogliere. Ci sono questioni strutturali, sociali ed economici che, legate anche a comportamenti anacronistici, non fanno decollare l’aggregazione dell’offerta.
Carmela Suriano, ideatrice del Club Candonga ha aggiunto: “I successi che sta raccogliendo la Candonga – apprezzata e valorizzata dall’abilità degli chef più prestigiosi d’Italia – rispecchiano il valore dei produttori sempre attenti ad osservare il rigido disciplinare di produzione e le tecniche di produzione eco compatibili. Sulla qualità non si risparmia e non si accettano compromessi a discapito della salute dei consumatori e dell’ambiente. Questo messaggio è arrivato ai mercati e ai consumatori che premiano Candonga sapendo di acquistare qualità al prezzo adeguato. E allontanandosi da fragole dal basso valore nutrizionale, dal gusto anonimo e la provenienza estera”.
Apr 24