L’esperienza del Progetto Pilota Terre di Aristeo ha riscosso grande attenzione agli Stati Generali del Turismo che si sono tenuti a Chianciano facendo da punto di riferimento per il turismo nei borghi. Tra gli oltre 100 operatori e professionisti intervenuti con l’obiettivo di fare il punto sullo stato dell’offerta turistica italiana e delineare le azioni future per il rilancio, l’a.d. di Terre di Aristeo Saverio Lamiranda ha incontrato i colleghi degli altri Distretti Turistici (una sessantina) e i vari stakeholders pubblici e privati.
“Nella nuova visione dell’industria del turismo, il turismo di comunità – riferisce Lamiranda – è la formula più richiesta, come conferma la conferenza di Chianciano. Per questo chiediamo di dare più strumenti normativi e finanziari ai Distretti e, prima di tutto, di riconoscere l’insostituibile ruolo dei Distretti se vogliamo realmente programmare il turismo tutto l’anno, come conferma la buona performance, anche da noi in Basilicata, delle presenze e degli arrivi per questo ponte di novembre”. Oltre alla fotografia dello stato del settore e all’analisi delle principali criticità da affrontare, gli Stati Generali sono stati l’occasione per evidenziare i nuovi trend di gradimento. L’attuale contesto richiede la necessità di adattarsi rapidamente, di innovarsi e soprattutto di fare rete per poter competere con altre destinazioni su mercati sempre più evoluti ed esigenti . “Ancora una volta – aggiunge l’a.d. Terre di Aristeo – turismo sostenibile ed esperenziale sono diventati i temi centrali. La pandemia ha solo acuito l’interesse per le esperienze all’aria aperta e negli ultimi anni si sono rafforzate tendenze che erano già in atto prima del 2020. I borghi continuano ad essere tra le mete più richieste confermando la nostra visione strategica per la rigenerazione degli antichi borghi, l’animazione, la formazione di tutte le figure che devono accompagnare gli ospiti-turisti alla scoperta dei beni artistici, monumentali, culturali, tradizioni popolari ed enogastronomici di cui i nostri piccoli paesi sono scrigni che attendono solo di essere riaperti al grande pubblico. E nell’analizzare il rinnovato e ormai crescente interesse per i borghi si è scoperta una nuova nicchia, quella del turismo delle radici (il 2024 sarà l’anno ad esso dedicato) e quindi degli italiani all’estero che, spinti da nostalgia o curiosità, decidono di visitare il Paese dei loro discendenti per avvicinarsi alla propria storia familiare. Nel guardare al futuro il prossimo Piano Strategico del Turismo che la neo Ministra Santanchè ha in agenda è la scadenza ravvicinata più importante. Altre scadenze attendono già nelle prossime settimane il Governo Regionale al quale rinnoviamo la richiesta di ascolto e confronto”.
Ott 30