“Accogliamo con soddisfazione la scelta di Stellantis di riconoscere un premio straordinario a tutti i suoi dipendenti nel mondo, a fronte dei buoni risultati conseguiti in questo suo primo anno di esistenza. I lavoratori italiani riceveranno ad aprile 450 euro aggiuntivi al premio annuo contrattuale, che come noto nel 2022 è stato pari in media a 1.400 euro”. Lo dichiara Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore auto, dopo l’incontro in videoconference con i vertici dì Stellantis.
“Il gesto di Stellantis – commenta Ficco – è positivo in sé, nonché per i suoi presupposti e le sue implicazioni. Innanzitutto è un atto di attenzione verso i lavoratori che stanno pagando un prezzo molto alto per la crisi delle forniture di microchip. Inoltre nasce da un presupposto essenziale, vale a dire che Stellantis sta conseguendo buoni risultati nonostante la fase di estrema difficoltà del settore automotive. Infine dovrebbe implicare che non c’è intenzione di incidere sui salari per realizzare gli annunciati recuperi di competitività, resi necessari dalla transizione energetica”.
“Le regole di maturazione – spiega Ficco – di questa erogazione una tantum di 450 euro saranno le medesime del premio contrattuale, salvo per il fatto che andranno solo ai lavoratori a tempo indeterminato in forza ad aprile e non anche ai lavoratori temporanei; inoltre trattandosi di erogazione non contrattuale sarà sottoposta a tassazione ordinaria”.
“Ora attendiamo gli sviluppi del piano industriale – conclude Ficco – e la ripresa del confronto al tavolo aperto presso il Ministero dello Sviluppo economico sulle prospettive delle realtà italiane. Confido che potremo ripartire dalla approvazione della Gigafactory di Termoli, essenziale non solo per quel territorio ma per l’intera filiera produttiva italiana. I recenti annunci del Governo di sostegno al settore dell’auto ci fanno sperare che sia stata recepita la nostra reiterata richiesta di intervento, ma attendiamo politiche industriali concrete di supporto alla transizione energetica e alla conseguente riconversione industriale”.