Stellantis. Filcams Cgil e Uiltucs: “Cronaca di una morte annunciata. Oltre ai tagli già effettuati nei servizi, si internalizzano ulteriori attività”. Di seguito la nota integrale.
“Lo avevamo anticipato un anno fa ed è accaduto: lo scorso due febbraio, nel corso di un incontro tenutosi in via telematica con Confindustria, la società Iscot e le organizzazioni sindacali, sono stati confermati i tagli del 50% dei servizi di pulizie tecniche e civili nello stabilimento Stellantis dì San Nicola dì Melfi.Una decisione che di fatto cancella la filosofia del Wcm ottenuto con anni di sacrifici dei lavoratori”.
Lo comunicano Michele Sannazaro di Filcams Cgil e Donato Rosa di Uiltucs che evidenziano come “alla luce di quanto sta accadendo, così come è avvenuto in Val D’Agri, si rende necessario quanto prima un “Patto di sito” anche per Stellantis affinché questa si faccia carico dei lavoratori su ogni attività internalizzata. Chiediamo si attivi subito un tavolo regionale nonché un tavolo di unità di crisi presso il Mise per affrontare la grave situazione che porterà, se non governata, alla perdita in Italia ed in Basilicata di migliaia di posti di lavoro. Intanto convocheremo le assemblee dei lavoratori Iscot per decidere le azioni di lotta da mettere in campo”.
“Quando, lo scorso anno, lanciammo l’allarme -hanno continuato i segretari Sannazzaro e Rosa sul rischio della perdita di centinaia di posti lavoro nel mondo dei servizi, con una conseguente pesante ricaduta in termini occupazionali sul territorio regionale, la nostra denuncia fu quasi del tutto ignorata. Poca attenzione ci fu anche da parte delle sigle di settore che, probabilmente, sottovalutarono la nostra preoccupazione. A marzo 2021, infatti, ponemmo alcune domande precise per conoscere la reale portata dei tagli ai servizi ma non ottenemmo risposte chiare. Stellantis parlava di un taglio del 10 per cento mentre Iscot parlava di un taglio del 45 per cento. Noi avevamo intuito che la situazione sarebbe, prima o poi, peggiorata.
A ciò si aggiunge lo smantellamento di una linea di produzione nello stabilimento Stellantis mentre dei famosi 20 turni, tanto decantati da qualcuno, non vi è ad oggi alcuna traccia. Se fossero state prese seriamente in considerazione le nostre preoccupazioni, forse, si sarebbero potute evitare ripercussioni pesanti per numerose famiglie”.
Sannazzaro e Rosa spiegano che “il primo impatto negativo sull’occupazione si è verificato con il taglio nei servizi nel settore delle pulizie, oltre ad una internalizzazione degli stessi a discapito dei lavoratori Iscot. L’effetto dei tagli è stato l’aumento dei carichi di lavoro per gli operai di Stellantis, costretti ad espletare tali mansioni, tra l’altro, non di loro competenza. I tagli strutturali hanno determinato la perdita di circa 50 posti di lavoro e questo potrebbe comportare un servizio di pulizia e sanificazione sotto gli standard di legge”.