Stellantis, Fim Cisl: positivo il chiarimento sugli stabilimenti italiani e l’obiettivo di 1 milione di veicoli. Ora servono i nuovi modelli. Di seguito la nota integrale.
Finalmente l’amministratore delegato di Stellantis Tavares ha chiarito che tutti gli stabilimenti italiani hanno un futuro, quindi non sono in programma chiusure e che si punta a raggiungere l’obiettivo di 1 milione di veicoli anche prima rispetto al 2030. Sono certamente dichiarazioni positive, ma che necessitano di scelte precise rispetto alla assegnazione di nuovi modelli nei vari plant italiani per raggiungere l’incremento di un terzo delle attuali produzioni.
Su Mirafiori come FIM da tempo ribadiamo che è indispensabile rafforzare la missione produttiva con un nuovo modello di largo consumo e una strategia più aggressiva sui lanci di Maserati anticipandone la partenza attualmente prevista nel 2028. Bisogna inoltre procedere anche per gli altri plant a partire dallo stabilimento di Cassino, con le assegnazioni dei nuovi modelli sulla piattaforma large e proseguire con lo sviluppo dei cinque modelli su piattaforma medium già previsti a Melfi. Per quest’ultimo plant nei giorni scorsi abbiamo ribadito che qualora il modello Opel non fosse disponibile, deve rimanere la produzione della Jeep Renegade. Su Pomigliano d’Arco la precisazione di un nuovo modello pronto per il dopo Panda 2026 è un segnale positivo di prospettiva per lo stabilimento campano.
Anche la polemica con il governo italiano, montata in questi giorni sembra finalmente rientrata. La valutazione positiva sui prossimi incentivi per l’acquisto in via di approvazione da parte dell’ad, ci sembra vada in questa direzione. Uscire dalla polemica politica per entrare nella politica industriale del nostro Paese per noi è fondamentale e soprattutto utile per raggiungere e concludere positivamente l’accordo di sviluppo del settore che stiamo discutendo in sede ministeriale con Stellantis e le istituzioni del nostro Paese.