Il coordinamento della RSA di Stellantis Melfi, riunito alla presenza della struttura territoriale e nazionale, ha discusso della situazione dello stabilimento e del percorso aperto a livello nazionale e territoriale con l’azienda. Il piano industriale del 2018 non ha raggiunto l’obiettivo della piena occupazione anche per la mancanza di investimenti sufficienti ad affrontare l’innovazione del prodotto in termini di elettrificazione, guida autonoma e servizi alla mobilità. A questo si aggiungono la crisi di mercato, accentuata dalla pandemia, che ha accelerato la transizione verso l’elettrificazione, la difficoltà di reperimento delle forniture e l’aumento dei costi delle materie prime con un incremento progressivo del ricorso agli ammortizzatori e un impatto negativo sul salario e sui ratei.
La transizione verso il piano industriale di Stellantis, l’annuncio del lancio di 4 nuovi modelli elettrici dal 2024 sulla piattaforma media, l’assemblaggio delle batterie e la riorganizzazione dello stabilimento devono essere affrontate nel quadro delle garanzie del tavolo nazionale in merito al mantenimento occupazionale, anche per la filiera, e della capacità degli impianti.
Sono necessarie scelte straordinarie e investimenti per rendere efficace il prossimo piano industriale e realizzare una giusta transizione sociale con la partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori, individuando le missioni produttive per tutti gli stabilimenti e per gli enti centrali.
Nello specifico è necessario un accordo da sottoscrivere al Mise e al ministero del Lavoro, per la garanzia sugli investimenti, sull’occupazione e sull’individuazione degli strumenti per accompagnare il percorso. In particolare sullo stabilimento di Melfi, per la Rsa Fiom è necessario che l’azienda chiarisca tutte le incognite sul piano, sull’organizzazione e sulle condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori e che si apra una vera trattativa che può partire solo se viene garantita l’occupazione
Per la RSA e la FIOM è necessario un accordo che abbia come punti fondamentali la garanzia sul piano industriale, il blocco dei licenziamenti, la garanzia della maturazione degli istituti contrattuali durante l’utilizzo degli ammortizzatori sociali, la partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori. È necessario che il confronto affronti anche l’accompagnamento alla pensione attraverso l’utilizzo del Contratto di espansione o di ulteriori strumenti messi a disposizione dal governo e la formazione con l’utilizzo del fondo nuove competenze.