Stellantis Melfi, componentistica e logistica, Fiom Cgil: “Calde temperature, migliorare le condizioni e garantire occupazione”. Di seguito la nota integrale.
“Ci risiamo. Con l’arrivo del caldo ritorna il problema del microclima all’interno degli stabilimenti e dell’indotto Stellantis di Melfi. A fronte delle temperature altissime che hanno colpito la zona industriale, negli stabilimenti si stanno registrando gravi condizioni per la salute e la sicurezza e malori che stanno colpendo le operaie e gli operai che lavoravano sulle linee del montaggio”. Lo rende noto la segretaria generale Fiom Cgil Basilicata, Giorgia Calamita.
“I delegati della FIOM CGIL – prosegue – hanno sempre contrattato i diritti con le direzioni aziendali per superare questo periodo nel migliore dei modi evitando colpi di calore attraverso pause aggiuntive, acqua gratuita, rallentamento delle velocità delle linee. La FIOM CGIL unitamente ai suoi delegati, conferma l’impegno affinché ci siano le stesse condizioni di sicurezza in tutti i luoghi di lavoro, proponendo alle aziende anche della componentistica e della logistica,soluzioni strutturali, per esempio il montaggio di impianti di raffrescamento, e nell’attesa della realizzazione, chiediamo si trovino soluzioni provvisorie per garantire il superamento del disagio, così come avvenuto nel passato.
Oggi la situazione che vivono le lavoratrici e i lavoratori dello stabilimento Stellantis e delle aziende dell’indotto è ancora più grave in quanto al microclima critico, con l’aumento dei ritmi di lavoro ormai insostenibili per effetto dell’efficientamento che richiede Stellantis, si aggiunge la preoccupazione per l’incertezza per il mantenimento del proprio posto di lavoro.
La richiesta del tavolo regionale a oggi rimane inevasa per responsabilità del presidente della Regione Basilicata che ancora non ha convoca i sindacati per fare chiarezza sulle prospettive dello stabilimento Stellantis e le ricadute, che saranno pesantissime su tutto l’indotto dell’area industriale se non verranno presi provvedimenti. A oggi non vi è traccia delle nuove commesse per la produzione delle vetture elettriche per le aziende della componentistica.
La FIOM – conclude Calamita – rivendica la convocazione del tavolo con le istituzioni regionali e con Stellantis: le false promesse della politica, che in questi giorni si leggono sulla stampa non sono esaustive. Vogliamo conoscere il futuro dell’area industriale di Melfi, riteniamo che la transizione non possa essere utilizzata come alibi per continuare a disinvestire nella nostra regione e nell’industria, con continui licenziamenti mascherati e con un effetto disastroso sull’economia locale e del paese.
Lotteremo per mantenere tutti i posti di lavoro, perché la transizione energetica venga governata con finanziamenti per la tenuta produttiva e occupazionale, per migliorare le condizioni di lavoro e di salario dei lavoratori che per valorizzare le loro competenze per avere maggior opportunità di lavoro”.