Il provvedimento del Consiglio dei Ministri che ha previsto lo stop totale allo sconto in fattura e alla cessione del credito per nuovi interventi edilizi, comporterà una gravissima crisi per le imprese del settore.
Le misure in vigore sino al 16 febbraio scorso. avevano permesso al settore edilizio di intravedere i primi segnali di ripresa, ma il nuovo provvedimento del Governo comporta che i bonus edilizi, Superbonus compreso, voltino completamente pagina, riportando il settore dell’edilizia in un nuovo stato depressivo – afferma Emanuele Loperfido, Presidente del Sindaco Provinciale del settore edile della Confcommercio di Matera.
Sarà pur vero che il provvedimento aveva fatto gola ai tanti furbetti del Superbonus, che però non rientrano nelle centinai di imprese rappresentate che da oggi si troveranno in una situazione a dir poco drammatica.
Lo stop alle cessioni dei crediti d’imposta derivanti dal Superbonus rappresenta un serissimo problema, occorre individuare soluzioni strutturali alla crisi di liquidità delle imprese che non sono riuscite a cedere a terzi i crediti d’imposta per la saturazione del mercato e per le quali ora viene anche meno, in ragione del divieto recato dal decreto varato dal Governo, la possibilità di cedere questi crediti.
La nostra Confederazione chiede un confronto urgente tra Governo e associazioni di categoria, per esporre le problematiche di tutte le imprese del settore, anche quelle della nostra provincia, in considerazione del ruolo determinante svolto dalla filiera dell’edilizia per la messa a terra del PNRR,ed anche in relazione ai vantaggi derivanti da tali forme di bonus che non erano solo economici, ma anche sociali, legati ad un miglior efficientamento delle nostre città, anche dal punto di vista energetico e sulla riduzione degli impatti inquinanti.
Al governo dovrà essere richiesta anche una forte sensibilizzazione del sistema bancario, per venire incontro a quelle imprese che con l’approvazione di tale decreto si sono ritrovate in una grande crisi di liquidità, e che rischiano di non sopravvivere.