Nella polpa di quella che è considerata la California del Sud, il Metapontino, pianura fertile della Basilicata che costeggia il Mar Jonio. A Policoro, nella biblioteca comunale venerdì scorso si è parlato di agricoltura, sostenibilità e food nel corso dell’iniziativa promossa dall’associazione culturale Community editrice del periodico on line ilMetapontino.it che ha presentato la nuova offerta editoriale
?Storie di Frutta? che raccoglierà le esperienze delle aziende più virtuose oltre alle storie e alle ricette che promuovono il consumo sostenibile del cibo.
Sono intervenuti Carmela Suriano, Ceo del Club Candonga, Salvatore
Pecchia, agronomo dell’ufficio tecnico e management di Asso Fruit Italia, Bernd Strassel, direttore|procuratore della Jonica Juice, azienda che si occupa della trasformazione della frutta.
Dopo gli interventi introduttivi dei giornalisti Alba Gallo e Gianluca Pizzolla che hanno coordinato i lavori, la parola è passata a Strassel, tedesca la bandiera, italiano il domicilio. È lui che ha illustrato la sostenibilità applicata ai succhi di frutta, dal Vangelo secondo Jonica Juice e quindi Pfanner: dal bergamotto (di cui non si
butta via niente), ridotto in olio essenziale e trasformato in bevanda dalle proprietà anticolesterolo, al nocciolo di pesca e albicocca, riutilizzati per il riscaldamento delle abitazioni quanto per l’industria dolciaria che ne ricava gustosi amaretti.
Poi è stata la volta di Salvatore Pecchia che ha raccontato l’esperienza Carbon Footprint dal punto di vista di Frutthera Srl, filiale commerciale di Asso Fruit Italia.
?Sappiamo che l’agricoltura ha un impatto notevole sull’ambiente, noi abbiamo voluto quantificarlo, così abbiamo adottato le necessarie contromisure per contenere i quantitativi di CO2 immessi durante l’intera fase, da quella preparatoria, alla produzione fino allo smaltimento di tutti i beni strumentali all’ottenimento del prodotto finito?. Pecchia ha poi annunciato che presto partirà anche la procedura che porterà all’acquisizione del water footprint (impronta idrica), quindi alla messa a punto di quei processi utili a quantifica l’acqua necessaria evitando gli sprechi della preziosa risorsa.
Carmela Suriano, CEO del Club Candonga, ha parlato della Sweet Revolution introdotta dimpiego con la pianta fresca, in particolare la Candonga Fragola Top Quality® che è quella prodotta solo dai soci dell’omonimo Club nel Metapontino. ?Qualche giorno fa in Spagna, nel corso di un incontro, è stato detto che è necessario seguire l’esempio del Club Candonga in Italia. Ricordo che un tempo eravamo noi ad
andare in Spagna per apprendere. Oggi la fragolicoltura in Basilicata ha raggiunto livelli altissimi, ma non ci sentiamo arrivati. Anzi, abbiamo appena iniziato. Ora è necessario certificare la nostra qualità?. Nel suo breve intervento, l’agronomo Nicola Vallinoto, responsabile della qualità per il Club, si è soffermato sul Manuale di
Qualità che detta le rigide prescrizioni che devono seguire i produttori del Club per produrre la Candonga Fragola Top Quality®.
Conclusioni affidate a Nicola Buongiorno del Dipartimento Agricoltura della Regione Basilicata (ufficio produzioni vegetali e silvicoltura produttiva) che ha ammantato la sostenibilità in agricoltura di normativa europea e non solo.
Presenti i giornalisti: Roberto Mele, che ha curato la diretta Live Social, Cristina Longo, Lucia Varasano, Michele Greco, Salvatore Cesareo ed il photoreporter Nicola Muscolino.