Stretta sul credito alle imprese: investimenti a rischio, Confapi Matera alle banche: cerchiamo soluzioni condivise. Di seguito la nota integrale.
L’aggiornamento congiunturale della Banca d’Italia sull’economia lucana ha evidenziato che nei primi sei mesi del 2023 i prestiti bancari al settore produttivo si sono ulteriormente ridotti rispetto all’anno precedente.
Il calo più marcato ha interessato il credito alle imprese più piccole perché, essendo sottocapitalizzate rispetto alle medio-grandi, rientrano nelle classi di rating più basse.
La frenata del credito bancario è stata determinata dalla lunga sequenza dei tassi di interesse decisi nell’ultimo anno dalla BCE. Una stretta monetaria che ha determinato un rallentamento della domanda di credito di parte delle imprese.
Confapi Matera teme che la ripresa del credit crunch metta a rischio gli investimenti delle Pmi alla vigilia della partenza della nuova programmazione 2021/2027, della Zes unica per il Mezzogiorno e di importanti opere finanziate dal PNRR.
Per questo motivo l’Associazione invita le banche che operano sul territorio a incontri individuali per cercare soluzioni condivise al fine di evitare di frenare ulteriormente gli investimenti delle Pmi in una fase così importante per tutta la regione.
“Siamo preoccupati – dichiara il Presidente Massimo De Salvo – del fatto che la presenza di condizioni di accesso al credito più restrittive rallenta la domanda di finanziamenti e della crescita dell’economia. L’aumento dei tassi d’interesse imposto dalla BCE ha reso molto costoso indebitarsi. Una quota significativa di imprese non ottiene credito, soprattutto perché rinuncia per le condizioni onerose. Tutto ciò ha spinto molte banche a sacrificare il credito più complicato, quello alle Pmi. Senza liquidità un’impresa piccola non può fare investimenti. I tassi resteranno alti per diversi trimestri e questo ci preoccupa enormemente”.
È noto – conclude il Presidente di Confapi Matera – che il rialzo dei tassi ha fatto lievitare oltremisura i profitti delle banche italiane, che nel 2023 hanno fatto registrare utili e ricavi da capogiro, e che hanno tirato un sospiro di sollievo dopo il dietrofront del Governo sulla tassa sugli extraprofitti. Adesso, però, la notizia della stretta sul credito alle imprese, con l’Italia fanalino di coda in Europa e la Basilicata che asseconda appieno questa tendenza, desta forti preoccupazioni in tutto il sistema produttivo”.