“Il problema che vedo è come fare a spendere i fondi che arriveranno in Italia nei prossimi anni. Temo che non ci riusciremo, perché ci mancano competenze e strutture industriali” adeguate a realizzare i progetti approntati per il PNRR.
È questo uno dei passaggi dell’intervento svolto stamani da Franco Bernabè al convegno promosso da Fondazione Nitti e Associazione Merita in corso da ieri a Maratea.
Si discute – con l’editorialista del Corriere della Sera Dario di Vico che intervista anche il Vicepresidente di Confindustria Vito Grassi – di “Sud e Nord” dal punto di vista del divario economico. “Quello che sta facendo Draghi per rimettere in ordine la macchina organizzativa dello Stato – ha detto ancora il Presidente indicato per Acciaierie Italia (ex Ilva) – è meritorio ed è anche la condizione preliminare per spendere. Poi, come e quando si spenderà, lo voglio proprio vedere”.
Perplesso, Bernabe’, anche sul fronte della transizione energetica che “non è una passeggiata – ha osservato ancora – ma un processo costoso e problematico sotto il profilo del mutamento delle abitudini e dagli impatti sociali giganteschi”. Per spiegarsi più chiaramente, ha quindi esemplificato: “Se dovessimo arrivare alla sostituzione delle fonti di idrocarburi con le rinnovabili e le tecnologie che esistono, l’Italia dovrebbe coprire 100.000 km quadrati della propria superficie con pannelli fotovoltaici. Una cosa francamente impossibile”.
Il Presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Carmine Cicala, ha partecipato questa mattina alla prima edizione del Forum Sud&Nord: “Umanesimo Digitale – L’economia della conoscenza per lo sviluppo del Mezzogiorno”: L’iniziativa, organizzata dalla “Fondazione Francesco Saverio Nitti” e dall’Associazione “Merita”, con il patrocinio della città di Maratea, si sta tenendo presso Villa Nitti. Di seguito l’intervento.
“Leggendo il titolo di questo convegno sono rimasto colpito da due parole: Umanesimo e Conoscenza. Colgo un sottile ed emblematico richiamo all’umanesimo integrale, concezione dell’uomo inteso come unità imprescindibile dello spirito e della materia. Un tema fondamentale, su cui, già lo scorso secolo, il filosofo francese Jacques Maritain, ha prodotto una serie di studi e pubblicazioni. Dunque oggi è l’occasione preziosa per esplorare come l’uomo, nella sua interezza e nella sua unità, debba fare i conti con le sfide della digitalizzazione e dell’innovazione.
Un nuovo paradigma legato alla costruzione di una società più sostenibile.Una società sempre più inclusiva, umana, protesa alla creazione di uno sviluppo collettivo e non più individuale è il progetto che deve impegnare noi Istituzioni, le imprese, la società di mezzo.
E’ il valore che sapremo costruire e dare ad ogni individuo che ci proietterà verso la costruzione di una società nuova, più inclusiva, più rispettosa, più vicina ai territori di appartenenza. Abbiamo una grande opportunità derivante dal programma Nex Generation Eu che mette al centro proprio il tema della coesione sociale. Un’opportunità che non possiamo disperdere. Occorre una progettazione mirata, globale ma non globalizzata. Siamo chiamati a dare risposte certe alle nuove generazioni sempre più attente alle tematiche ambientali, di inclusione, di nuove forme di welfare, di creazione di nuova economia sempre più sostenibile e meno aggressiva in cui il sapere, quindi nuova conoscenza, diventa elemento essenziale e distintivo di questa nuova programmazione.
Il nostro paese, ma più in generale il mondo intero, si trova a fare i conti con un divario tra Sud e Nord che non è più sostenibile perché in questo modo aumenta la povertà dei luoghi. Intere aree geografiche tendono a spopolarsi a vantaggio di altre aree. Il nostro Sud è stato troppo spesso penalizzato. Eppure da noi insistono risorse e soprattutto un capitale umano che, se ben concertato, può progettare e programmare uno sviluppo futuro duraturo, di valore, di valori e di saperi. Non ci possiamo più permettere di sbagliare o di ritardare nelle scelte. Dobbiamo accelerare quei processi decisionali che devono necessariamente partire dalla conoscenza e dalla condivisione”.