Internazionalizzazione e condivisione dei mercati; avvio operativo delle Zone Economiche Speciali per accrescere l’attrattività degli investimenti; un progetto con la “bussola” della programmazione orientata sul “Sud Polo Magnetico”; semplificazioni e sburocratizzazione: sono gli ingredienti principali della “ricetta” presentata dall’ingegnere Alfredo Cestari, presidente del Gruppo omonimo e della Camera di Commercio ItalAfrica nel corso del webinar che si è tenuto oggi sul tema “Le Zone Economiche Speciali per nuove opportunità di investimenti”. Proposte, confronto, dibattito e riflessioni partono dalla consapevolezza diffusa che l’emergenza sanitaria ha aggravato al Sud la stagnazione strutturale e gli atavici gaps infrastrutturali ed economici, accrescendo l’allontanamento dalle altre regioni del nord più avanzate e accentuando lo spopolamento di vaste aree geografiche.
“Se non si interviene con strumenti adeguati e con tempi certi – sottolinea Cestari – le previsioni che si fanno da più parti per il prossimo autunno nelle regioni meridionali rischiano di essere ancora più drammatiche. Per questo insistiamo: la straordinaria opportunità rappresentata dalle Zes non sia resa vana dalla burocrazia. Si pensi solo che un imprenditore è costretto ad aspettare sino a 10 anni per una pratica di valutazione ambientale per un investimento”. Dunque l’invito è ad intervenire sulle regole del nostro sistema che notoriamente tende più a frenare le attività economiche che ad incentivarle. Per questo motivo assume importanza centrale un’azione di sburocratizzazione capace di rimuovere i mille vincoli procedurali in presenza dei quali, una volta finita l’emergenza, il Paese collasserà.
La strategia – al centro del webinar con la partecipazione di amministratori e dirigenti di Regioni, esperti, studiosi, imprenditori anche esteri- trova fondamento operativo nel progetto “Sud Polo Magnetico”. Parole d’ordine: innovazione, trasformazione, potenziamento, infrastrutturazione e progettualità. Le risorse sono tante ed appartengono ai territori e alle grandi vocazioni di aree sconfinate di territorio. I dettagli del progetto, finalizzato al rafforzamento della cooperazione economico-sociale tra le regioni del Sud e quelle del Nord, tra Mezzogiorno e Paesi Africani, oltre che esteri, individua nel Mezzogiorno l’hub naturale per sviluppare l’interazione commerciale e produttiva, in particolare, tra Europa e continente Africano. «La Camera di commercio ItalAfrica – ha detto Cestari – sta attivando tutti i canali indispensabili per avviare un tavolo di confronto con questi paesi che veda protagoniste le imprese del Sud con il sostegno e il coordinamento dei ministeri del sud, dello sviluppo economico, del turismo e degli esteri. Il nostro obiettivo è quello di orientare una cospicua fetta dei 100 miliardi per la cooperazione rafforzata tra Unione Europea e Africa verso i rapporti tra il Mezzogiorno d’Italia e i paesi dell’Africa centrale». «Abbiamo deciso di intervenire – ha proseguito il numero uno della Camera di commercio ItalAfrica – guardando al sud del mondo affinché si mettano sul tavolo risorse economiche, competenze e sinergie. E’ necessario farsi trovare pronti in vista della ripresa dei mercati internazionali per creare nuove opportunità di sviluppo e investimento per le aziende italiane in grado di creare valore sull’altra sponda del Mediterraneo in particolare nei settori dell’agroalimentare, la siderurgia, l’energia, il turismo con reciproci vantaggi». Guardiamo anche con molta attenzione la grande risorsa rappresentata dai giovani, delle donne, delle fasce più deboli e soprattutto delle imprese: Ciò che ci sta a cuore è il loro futuro, quello che accadrà alla ripartenza post coronavirus, quello di cui avrà bisogno il nostro Mezzogiorno nella seconda fase della pandemia, e come possiamo noi orientare le nostre impresa affinché abbiano delle possibilità certe di ripresa, evitando il dilagare della disoccupazione che potrebbe tramutarsi in rivolta sociale”.
Lug 15