Chiusa la settima edizione di Matera è fiera è tempo di bilanci ma anche di riflessioni per migliorare questa manifestazione fieristica a Matera. In proposito arrivano i suggerimeti dell’onorevole Vincenzo Viti. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Credo che nessuno possa contestare valore e finalita’ di una manifestazione della quale Franco Braia,che ne porta il merito, ha avuto modo di raccontare la avventurosa genesi. Sottolineo che opportunamente gli organizzatori pongono il tema di una diversa e piu’ appropriata localizzazione della rassegna: problema da risolvere con urgenza e di cui dovrebbe farsi garante il Comune. Individuare un’area espositiva ed attrezzarla ai bordi della citta’,funzionalmente collegata alle arterie di scorrimento ed ai piu’ importanti servizi urbani,dovrebbe rappresentare uno degli obiettivi primari da perseguire. E non solo per scongiurare I problemi di congestione che oggi si rilevano e che sono al centro di legittime contestazioni, ma per far contestualmente evolvere l’idea, che ha finora ispirato la Fiera, in un modulo che vada oltre la genericita’ di una Rassegna per individuare filoni innovatori, piste non solo commerciali ma produttive, organicamente collegati alle vocazioni di una citta’ che aspira a “farsi” internazionale.
Vi sono peculiarita’ dell’habitat storico e culturale di Matera che possono trovare in una manifestazione che sappia andare, oltre la “mostra del prodotto” (pure utile), verso la promozione di competenze,sedimenti,specialita’, attitudini (anche di nicchia) capaci di capitalizzare interessi,in ispecie esterni, ad alto valore aggiunto. Penso alla creazione di spazi disciplinari per le start up che si cimentano nella ricerca scientifica, nella innovazione di prodotto e che sperimentano nuove occasioni di investimento, sopratutto in ambiti organici alla storia e alla cultura materiale della citta’ :beni culturali,cinema, comunicazioni e creativita’,ambiente e nuove tecnologie della sicurezza,alta formazione, recupero di percorsi e produzioni autoctone). Sono solo alcune tracce di un lavoro progettuale da avviare celermente utilizzando competenze ed esperienze di profilo adeguato. Occorre in pari tempo immaginare di affidare ad una valutazione internazionale la selezione delle start up piu’ innovative. A due passi da noi esperienze di questo tipo sono state gia’ validamente esplorate. Perche’ non mutuarle? E perche’ non puntare su una Fiera che ogni anno raccolga le migliori riflessioni sul Mezzogiorno e sulle sfide europee, proiettando la citta’ nel cuore del grande dibattito sui temi dello sviluppo economico e civile in tempo di crisi? L’Italia e’ animata da manifestazioni disciplinari sulle piu’ disparate attitudini dello spirito, del corpo e della mente che valorizzano contesti,economie e societa’ disparate, producendo effetti significativi. Posizionare “Matera e’ Fiera” al centro di temi che nascono dal “significato” della citta’ e dai valori di un percorso vissuto nelle viscere della storia dell’uomo non potrebbe che costituire un fattore di emancipazione nel segno della intelligenza e di una consapevole modernita’
E’ necessario percio’ uno sforzo di sprovincializzazione che porti una benemerita istituzione a guardarsi allo specchio, a dismettere gli abiti e le scarpe che indossava, a migliorare se stessa e a produrre un autentico salto di qualita’ e di prospettiva.Matera deve sapersi predisporre alla sfida uscendo dal piccolo mondo antico ed aprendosi ad orizzonti piu’ ambiziosi e avanzati.
Un imprenditore esperto come Franco Braia sono convinto sappia bene che un progetto come questo non nasce dal nulla. Esige studio, verifiche comparative e gestionali, severi approfondimenti. Per tradursi in un modello inedito e vincente che non rinneghi nulla ma guardi in avanti.
Vincenzo Viti
Volevo portare i miei 2 bambini ma dato che sono alti 1 metro e 5 cm mi hanno detto che dovevano pagare il biglietto, complimenti!! Che vergogna