Summa (Cgil Basilicata): “Il 26 giugno a Bari anche a nome di Belakhdim, il sindacalista investito durante un presidio sindacale. Non c?è ripartenza se non si mettono al centro i lavoratori, le lavoratrici e i loro diritti”. Di seguito la nota integrale.
“La manifestazione del 26 giugno è il primo passo per rimettere al centro il lavoro, le lavoratrici e i lavoratori. Dopo l’effetto narcotizzante della pandemia riemergono a galla tutti i limiti di un processo lungo di svalorizzazione del lavoro, di una competizione fatta sulla riduzione dei costi del lavoro e della sua sicurezza. Quanto accaduto a Belakhdim, sindacalista investito durante un presidio sindacale, è l’ennesima brutale dimostrazione di quanto sia necessario difendere diritti che credevamo acquisiti”. È quanto afferma il segretario generale Cgil Basilicata, Angelo Summa.
“La tanto propagandata ripartenza c’è, ma ne stanno pagando inesorabilmente il costo i lavoratori con la diffusione di forme di lavoro sempre più precario, i licenziamenti e la mancata garanzia di sicurezza – continua Summa -. In nome della produttività si rinuncia, più o meno scientemente, alla sicurezza. Basti pensare alla morte di Luana, apprendista in un’azienda tessile di prato: omicidio colposo, ma anche rimozione o omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro. Il tutto per consentire ai macchinari di funzionare più velocemente.
Ecco perché – conclude Summa – serve un nuovo patto per la crescita e il lavoro, perché il lavoro, il buon lavoro ne è presupposto e non conseguenza. Cominciamo a costruirlo con la manifestazione di Cgil, Cisl e Uil il 26 giugno a Bari. Anche a nome di Belakhdim”.