Summa (Cgil Basilicata): “Inaccettabile posizione di Confindustria, Aris e Aiop. La soluzione alla crisi si trova negli investimenti e nel superamento della precarietà. Regione appoggi lotta per i diritti e il lavoro”. Di seguito la nota integrale.
“Le soluzioni alla crisi partono da un programma di investimenti, ma anche dal superamento della precarietà dando valore al lavoro, a partire dal rinnovo dei contratti. Per questo motivo la posizione di Confindustria, Aris e Aiop è inaccettabile”. È quanto afferma il segretario generale Cgil Basilicata Angelo Summa in occasione del sit in unitario di Cgil, Cisl e Uil oggi a Potenza davanti alla sede della Prefettura dei lavoratori della sanità privata.
“Il contratto della sanità privata – continua Summa – è scaduto da 12 anni e l’aspetto più grave, che evidenzia tutta la irresponsabilità del mondo datoriale, è che era già stata firmata una preintesa e le Regioni avevano data la loro disponibilità, salvo poi non dare seguito alla sottoscrizione. Una scelta, quella delle due associazioni, contro la quale i sindacati sono scesi in piazza a Roma lo scorso 5 agosto in piazza Montecitorio e che sta registrando momenti di protesta in tutti i territori. La decisione di non ratificare la preintesa da parte di Aris e Aiop è una vera e propria vergogna – afferma Summa – inflitta sulla pelle di tutte le professioniste e i professionisti della sanità privata, definiti eroi quando si tratta di fare profitto e poi negati di ogni diritto. Un comportamento inqualificabile e irresponsabile.
La protesta – aggiunge il segretario – oltre al governo chiama in causa anche le Regioni. In particolare alla Regione Basilicata chiediamo un presa di posizione a sostegno dei diritti dei lavoratori e contro questi soggetti che non meritano di lavorare con soldi pubblici. L’idea di Confindustria di rinnovare un contratto senza aumento salariale è inaccettabile, in quanto significa cancellare i contratti nazionali.
Come Cgil – conclude Summa – continueremo la nostra lotta per dare dignità a tutti i lavoratori, affinché abbiano il loro contratto nazionale che rimane l’unico strumento per tutelare i lavoratori. Bisogna mettere al centro la persona per garantire il futuro dei giovani e delle nuove generazioni. Ecco perché serve un nuovo statuto dei lavoratori che metta al centro il lavoro e il superamento della precarietà e della deregulation”.