Summa (Cgil Basilicata): Sempre più preoccupante la gestione commissariale dell’ex Consorzio industriale di Potenza. Gestione privatistica calpesta norme e diritti dei lavoratori”. Di seguito la nota integrale .
“La gestione della liquidazione dell’ex Consorzio industriale di Potenza sta diventando un vero e proprio caso. Bisogna fare subito chiarezza sugli atti e le procedure adottate dal Commissario liquidatore Fiengo”. Lo afferma il segretario generale della Cgil Basilicata, Angelo Summa.
“Nei giorni scorsi – prosegue – avevamo già appreso dagli organi di stampa di possibili anomalie sugli affidamenti adottati da Fiengo senza alcuna procedura selettiva. Ma la situazione è sempre più preoccupante. Nonostante la reiterate richieste di intervento, registriamo ad oggi un’inerzia da parte della giunta Bardi. Nessun intervento è stato adottato per verificare l’operato del commissario Fiengo e a pagare, al solito, sono i lavoratori: quelli della ex Giuzio, ad esempio, attendono ancora il pagamento delle mensilità arretrate.
In queste settimane abbiamo assistito ad assunzioni dirette fatte senza alcuna procedura selettiva, al pagamento dei Tfr solo per pochi. Adesso – denuncia il leader sindacale – circolano voci sempre più insistenti sulla avvenuta vendita di lotti da parte del commissario senza alcuna preventiva autorizzazione da parte dell’Autorità di vigilanza e tanto meno del parere Comitato di sorveglianza così come previsto dalle norme disciplinanti la liquidazione amministrativa. Se questo dovesse trovare un qualche fondamento di verità ci troveremo di fronte alla più elementare disapplicazione delle norme disciplinanti la liquidazione amministrativa e davanti a una gestione privatistica, in dispregio non solo alle regole, ma anche a danno dei lavoratori e delle imprese creditrici.
La posizione di inerzia adottata dall’amministrazione regionale lascia ancora più sgomenti tenuto conto che l’Autorità di vigilanza è rappresentata dalla stessa giunta regionale, a cui spetta il compito di verificare, insieme al Comitato di sorveglianza a sua volta nominato dalla stessa giunta, l’attività di liquidazione dell’ex Consorzio per lo sviluppo industriale e quindi la correttezza delle procedure normative adottate dal commissario.
Ma c’è di più: se i lotti sono stati veramente venduti – conclude Summa – come sono stati impegnati i ricavi? Risposte che il presidente della Regione, Vito Bardi, dovrebbe dare nell’immediato, perché le risorse e il patrimonio del Consorzio devono essere utilizzate prima di tutto per pagare i crediti ai lavoratori”.