“Superare il precariato si può. L’esempio arriva dalla Spagna, dove la riforma del lavoro approvata a dicembre con l’obiettivo di contrastare il precariato riducendole categorie contrattuali temporanee e favorendo le assunzioni a tempo indeterminato ha portato nel primo trimestre del 2022 a 12,8 milioni di lavoratori attivi con contratto a tempo indeterminato. Sono le stesse soluzioni che il sindacato rivendica da anni sui vari tavoli istituzionali nazionali e regionali. E i risultati dell’attuazione di queste attente politiche del lavoro sono evidenti”. Lo afferma il segretario generale della Cgil Basilicata, Angelo Summa.
“In Italia, invece – prosegue il segretario – solo apparentemente si registrano dati positivi. Il numero degli occupati registrati a marzo 2022 (+800mila unità) e il tasso di disoccupazione all’8.3% (non accadeva dal 2010), come rivelano gli stessi dati Istat, si deve, purtroppo, per oltre la metà dei casi a contratti a termine. E la situazione non cambia in Basilicata. I dati rispecchiano lo stesso andamento: aumentano gli occupati ma il ricorso ai contratti a termine supera di gran lunga le percentuali registrate su scala nazionale”.
Per Summa “bisogna invertire questa tendenza di un mercato del lavoro precario e instabile. Mancano certezze per i lavoratori e questo non favorisce né gli investimenti né i consumi. L’eccessiva precarietà di lavoro si traduce in una miriade di contratti atipici. Tra tempo determinato, apprendistato, somministrazione tirocini, altro. Occorre ridurre le forme di contratti atipici e garantire forme di assunzioni stabili”.
Secondo il leader della Cgil lucana “affrontare il tema della precarietà è una priorità. A livello nazionale una riforma del mercato del lavoro non è più rinviabile, sia alla luce della forte evoluzione che il lavoro sta subendo a causa dei processi di automazione e digitalizzazione, sia alla luce degli esempi positivi che arrivano da altri Stati. A livello regionale il governo dovrebbe finalizzare le risorse del Piano GOL per l’occupazione, delle royalties e delle risorse comunitarie 21-27 per favorire la trasformazione di tutti i contratti precari in contratti a tempo indeterminato. Questa non è solo una azione giusta per favorire la buona occupazione contro precariato e lavoro nero, ma è anche un’azione di politica economica per rilanciare l’economia lucana attraverso una spinta della domanda interna.
C’è bisogno di un mercato del lavoro solido – conclude Summa. – Occorre abbandonare la logica della prevalenza del mercato e del profitto rispetto alla valorizzazione del lavoro. C’è bisogno di certezze. La Spagna riducendo i contratti atipici c’è riuscita, ha registrato un record di assunzioni con contratti a tempo indeterminato con percentuali del 325,8% rispetto ad aprile 2021e sta facendo progressi nella ripresa economica. Più occupazione, ma soprattutto stabile e di qualità. È questa la strada da seguire per superare il precariato”.