Summa (Spi Cgil): “Alla Basilicata assegnati 12 milioni di euro del PON Salute, Regione Basilicata non perda un’altra occasione per garantire servizi socio assistenziali in grado di andare incontro alle persone e ai loro bisogni”. Di seguito la nota integrale.
“È stato pubblicato il decreto del segretario generale del ministero con il riparto delle risorse europee dedicate al potenziamento della sanità. Come noto, il Programma nazionale Equità nella Salute interviene nelle 7 Regioni meno sviluppate del Paese. Tra queste c’è la Basilicata che risulta assegnataria di 12 milioni di euro a valere su Fondi FESR e FSE. L’obiettivo del PON Salute, complementare al Pnrr, è quello di rafforzare i servizi sanitari e renderne più equo l’accesso. Come gestirà ora la Regione Basilicata queste risorse?”. È l’interrogativo che pone il segretario generale dello Spi Cgil Basilicata, Angelo Summa, ricordando che “si tratta di un programma dedicato a quei territori dove si registrano minori livelli di soddisfacimento degli standard dei Livelli Essenziali di Assistenza e dove ci sono maggiori difficoltà finanziarie e organizzative nella gestione del servizio sanitario.
Fondi – evidenzia Summa – che sono ancorati a quattro aree d’intervento: cura della salute mentale, maggiore copertura degli screening oncologici, il genere al centro della cura e il contrasto della povertà sanitaria. Da questo punto di vista la Regione Basilicata non può farsi scappare questa occasione per migliorare i servizi sanitari e socio-sanitari in favore dei soggetti vulnerabili e dovrà dimostrare maggiore efficace ed efficienza nell’azione rispetto a quanto fatto con i fondi del PNRR.
La Basilicata – ricorda il segretario – è un territorio dove l’andamento demografico segue dinamiche tipiche di un processo di declino economico e sociale. Al 2022 ha perso il 4,8% della sua popolazione e registra un invecchiamento demografico rilevante: 47 anni, a fronte dei 45,5 del Mezzogiorno, mentre gli over 65 anni sono un quarto del totale. Per questo è tempo di rimettere al centro il valore dell’assistenza in termini di sviluppo e crescita, oltre che rendere strutturali le politiche di intervento del welfare quali azioni di benessere per le persone anziani e fragili a cui, ancora oggi, sono negati i diritti fondamentali.
Per farlo – aggiunge Summa – serve un’azione di sviluppo inclusiva e che parta dalla comprensione di quelle che sono i bisogni delle persone. In questa direzione ci siamo mossi avviando lo scorso aprile una campagna di ascolto, sui servizi alla persona e sui bisogni di cura delle cittadine e dei cittadini lucani. E i dati della campagna di ascolto sulla sanità lucana portata avanti dallo Spi Cgil confermano quanto ribadiamo da tempo. Il Pon Salute va in questa direzione, ma serve ora una programmazione attenta che punti al potenziamento dei servizi per rafforzare la medicina territoriale, i punti di emergenza e urgenza e, nel complesso, la sanità di prossimità; che attivi progetti terapeutico riabilitativi volti a favorire il recupero dell’autonomia personale. Così come è necessario riportare la Basilicata ai tempi in cui gli screening oncologici rappresentavano una seria azione di prevenzione ed avevano fatto della sanità lucana un vanto.
La Regione – conclude – ha la possibilità di ricalibrare il sistema sanitario regionale sulla sanità territoriale, rafforzando i servizi a bassa soglia di accesso come i consultori familiari. Ma c’è bisogno di una programmazione attenta e di investimenti che mirino a quei servizi in grado di andare incontro alle persone ed ai loro bisogni. È quello che diciamo da sempre ed è l’unica strada”.