Summa (Spi Cgil): “Basilicata in netto ritardo per le cure domiciliari, a rischio i fondi Pnrr. Le inadempienze della Regione rischiano di lasciare gli over 65 senza assistenza”. Di seguito la nota integrale.
“I fondi assegnati alla Basilicata nell’ambito della ripartizione delle risorse relative all’investimento M6-C1-1.2.1 sulla casa come primo luogo di cura (Assistenza domiciliare integrata) del Piano nazionale di ripresa e resilienza sono a rischio”. È l’allarme lanciato dal segretario generale dello Spi Cgil Basilicata, Angelo Summa. “Le cure domiciliari – spiega Summa – sono un pilastro del nuovo assetto dell’assistenza territoriale definito dal decreto ministeriale 71, che rafforza i servizi territoriali attraverso lo sviluppo di strutture di prossimità (case della Comunità), il potenziamento delle cure domiciliari, l’integrazione tra assistenza sanitaria e sociale, con logiche sistematiche di medicina di iniziativa e di presa in carico, modelli di servizi digitalizzati anche per l’assistenza a domicilio e con la valorizzazione della co-progettazione con gli utenti.
La missione 6 del Pnrr – ricorda il segretario dello Spi – ha come finalità quella di curare il paziente a casa e fissa l’obiettivo di assistenza domiciliare al 10% degli over 65. I dati della Basilicata ad oggi sono appiattiti al 2% rispetto al 2,7% della media nazionale. Per potenziare le cure domiciliari l’intesa raggiunta in Conferenza Stato Regioni il 4 agosto 2021 ha definito precisi requisiti strutturali e organizzativi per l’accreditamento degli erogatori pubblici e privati del servizio di assistenza domiciliare con lo scopo di uniformare a livello nazionale le prestazioni domiciliari e innalzare il livello qualitativo, prevedendo a distanza di un anno, quindi al 4 agosto 2022, il passaggio definitivo di tutte le Regioni al nuovo modello di erogazione delle cure domiciliari.
Un passaggio – evidenza Summa – fondamentale per non perdere le risorse messe a disposizione delle Regioni con decreto del ministero della Salute del 23 gennaio 2023 che assegna alla Regione Basilicata la somma complessiva di circa 44 milioni, compresi quelli del dl 34, fino al 2026, con l’obiettivo di aumentare l’assistenza domiciliare al 10,48%. Ma la Regione Basilicata non ha dato attuazione all’intesa. Un inadempimento che mette a rischio le risorse, ma che rappresenta soprattutto una mancata attenzione verso la salute delle persone ed in particolare quelle più bisognose.
E dire – spiega il segretario Spi Cgil Basilicata – che la nostra regione fa i conti con un invecchiamento della popolazione in aumento, secondo i dati dell’Istat. Entro il 2050, su una popolazione di circa 550mila abitanti, si passerà dagli oltre 130mila anziani ai quasi 160mila. Nonostante questo, la Regione non fa nulla per tutelare la loro salute e corre il rischio di non riuscire a intercettare e mettere a frutto le risorse per garantirgli assistenza. Non solo, così facendo sarà negato la creazione di nuova occupazione per 3.000 giovani, come si prevede con la messa a terra di questi interventi”.
Per Summa “la Regione Basilicata sulle procedure di autorizzazione e accreditamento dei soggetti che dovranno erogare il servizio in un sistema competitivo è all’anno zero. Se non si cambia il modello e si avvia il nuovo sistema che porta al raggiungimento all’obiettivo della copertura dell’assistenza domiciliare integrata al 10% i fondi del Pnrr sono a rischio e si profila anche la revoca di quelli già assegnati. Senza una programmazione questa Regione rischia il tracollo. Serve un cambio di passo, serve attenzione alla salute delle persone e serve trattenere i pochi giovani, che se privati di una opportunità occupazionale avranno quale unica prospettiva quella di dover emigrare”.