L’interesse per il Superbonus 110% per la sicurezza sismica e l’efficientamento energetico continua a crescere, soprattutto in alcune regioni. In particolare, secondo i dati del monitoraggio Enea-Mise al 1° luglio 2021 – quando si registravano in totale 24.503 interventi per un ammontare di quasi 3,5mld di euro con un aumento del 32% nel numero e del 39,7% nell’importo degli interventi rispetto allo scorso 3 giugno – si assiste a un boom in Abruzzo e Campania. In un solo mese, infatti, nella regione abruzzese il valore degli interventi è cresciuto del 53,4%, passando da 73 a 112 milioni di euro. Analoga dinamica in Campania (+50,8%) dove si è passati dai 193 milioni di euro registrati a giugno ai 291 del 1° luglio. Anche nell’incremento del numero degli interventi primeggiano Abruzzo (+38,5%) e Campania (+36,5%), alle spalle delle sole Marche (+40,1%). A livello nazionale è graduale ma costante la crescita del peso degli interventi riguardanti i condomini, sia in valore (passato in un mese dal 40% al 42,9% del valore totale) che nel numero (dal 10,1% all’11,2%).
“Grazie anche alle semplificazioni procedurali introdotte di recente – dichiara Luigi De Santis, vicepresidente del Gruppo Giovani di ANCE – la misura del Superbonus sta iniziando a esprimere tutto il suo potenziale: è oggi concreta l’opportunità di un rinnovo epocale del patrimonio immobiliare del paese in chiave anti-sismica e di efficientamento energetico. Tuttavia, per raggiungere questo risultato occorre che la misura sia prorogata almeno a tutto il 2023, per consentire il più ampio utilizzo possibile di questi incentivi e calmierare la domanda di alcuni materiali, come ponteggi e cappotti termici, che rischiano di divenire introvabili o eccessivamente costosi”.
Il valore medio dell’intervento edilizio a livello nazionale è pari a 140.881 euro; tuttavia, si registra una forbice parecchio ampia che va dai quasi 257mila euro per ciascun intervento realizzato in Basilicata a meno della metà (113mila euro) per gli interventi in Veneto.
“Se col Superbonus è l’edilizia residenziale di tutto il Paese a godere di una profonda rigenerazione – aggiunge De Santis – con le risorse del PNRR si dovrebbe segnare, finalmente, un cambio di passo a livello infrastrutturale, riducendo il gap esistente tra Mezzogiorno e resto d’Italia. Ogni euro che sarà speso per strade, ferrovie, porti e aeroporti del Sud, in modo da renderlo più attrattivo e collegato al resto del mondo, ritornerà con gli interessi al sistema-paese sotto forma di maggiori flussi turistici e commerciali, investimenti e immagine”.