L’approvazione della nuova versione del Superbonus 110% dovrebbe consentire ad una vasta platea di famiglie e in modo più semplice di fruire di un provvedimento teso a ristrutturare le abitazioni sia dal punto di vista sismico che energetico. Sono le valutazioni del Centro di assistenza e consulenza tecnico-professionale (Gruppo Cestari) in funzione a Moliterno già dalla fine dello scorso anno rivolto oltre ai proprietari di casa, ai Comuni ed Enti Pubblici, imprese. il Gruppo – che ha cantieri aperti o in fase di apertura a Como, Milano, Padova, Chieti, Roma, Napoli, Salerno, Montesano Sulla Marcellana, Catanzaro, Firenze, Avellino, Moliterno e in Basilicata, – da tempo sollecita lo snellimento burocratico, come ostacolo principale.
Nel 2020 gli interventi effettuati in Basilicata hanno sfiorato i 3mila, per un ammontare di 15,4 di milioni di euro mobilitati. . Nel 2019, 2mila e 350 interventi per 18,8 milioni di euro. La spesa annua per interventi con Ecobonus e Sismabonus, complessivamente in tutte le regioni, supera i 3 miliardi di euro. Le proiezioni che i tecnici ed esperti del Centro di Moliterno fanno sulla Basilicata indicano la possibilità di quadruplicare entro il prossimo semestre il numero di interventi con investimenti tra i 120-150 milioni di euro.
La nuova versione – sottolinea l’ing. Alfredo Cestari – dovrebbe finalmente svolgere il ruolo di volano per la ripartenza, dopo un inizio meno brillante delle attese a causa delle lungaggini e dalla eccessiva burocrazia per l’accesso al beneficio fiscale. L’articolo 33 del dl Semplificazioni ha alleggerito una parte della complessa procedura, in particolare quella relativa all’avvio dei lavori. Ad eccezione delle opere consistenti nella demolizione e ricostruzione di un edificio, basterà infatti inviare al Comune un modulo ad hoc, la cosiddetta Cila (Comunicazione di inizio lavori) siglato da un tecnico abilitato, senza l’attestazione di stato legittimo del fabbricato. Proprio questa attestazione costituiva, secondo gli esperti, il principale ostacolo all’avvio dei lavori. Era infatti necessario richiedere la documentazione riguardante la regolarità urbanistica sia dell’edificio sia delle singole unità immobiliari, un esercizio particolarmente complesso soprattutto per i fabbricati più vecchi per i quali può essere un’odissea reperire la documentazione originaria negli uffici comunali, i cui orari di apertura sono peraltro ridotti per le limitazioni imposte dalla pandemia.
Oltre alla redazione della Cila finalizzata al Superbonus in un formato standard (in precedenza cambiava a seconda delle Regioni perché diverse sono le normative di riferimento), una delle novità di rilievo riguarda la possibilità di accedere al beneficio del 110% in caso di interventi di rimozione delle barriere architettoniche, se eseguiti in contemporanea agli interventi trainanti di miglioramento sismico. In precedenza era possibile trainare (e quindi fruire della detrazione) le opere volte a favorire la mobilità interna ed esterna all’abitazione, esclusivamente con interventi di efficientamento energetico.
Il beneficio fiscale si perde se manca la presentazione della Cila, oppure per interventi realizzati non previsti o per l’assenza dell’attestazione dei dati su titolo abilitativo o epoca di costruzione. Ora gli addetti ai lavori attendono la legge di Bilancio per una proroga al 2023 della norma.
L’ing. Cestari rinnova l’appello innanzitutto agli amministratori locali e ai cittadini a “utilizzare il potente incentivo per il recupero di centri storici e Comuni”. Il SuperBonus – dice – può rappresentare una svolta nel rigenerare il nostro patrimonio edilizio e trasformare le nostre case in immobili green e smart dove vivere e abitare, dove fare impresa e lavorare, anche a distanza.