“Risultati aziendali negli ultimi sette anni disarmanti nella loro chiarezza: sostanzialmente nulla della mission societaria è stato realizzato, limitando l’operatività della società a mero back office della Regione”. Lo ha detto Gennarino Macchia, segretario aggiunto della Cisl Basilicata che ha portato all’attenzione dell’aula “le numerose lamentale di tanti imprenditori o potenziali imprenditori rispetto ai tempi di concessione del microcredito. Altro dato preoccupante rilevabile dal bilancio 2016 – ha aggiunto Macchia – è relativo agli accantonamenti per 1.735.404,80 euro a fronte di garanzie prestate. Se le richieste di attivazione della garanzia desumibili dal bilancio sono pari a 1.843.251,00 euro significa che i default hanno già superato gli accantonamenti effettuati”. Nell’esprimere preoccupazione per il futuro dei dipendenti, “professionisti di altissimo livello che con passione hanno operato sin dalla nascita della società”, Macchia ha auspicato che Sviluppo Basilicata Spa possa diventare una realtà capace di “supportare con garanzia la domanda di accesso al credito di imprese di tutti i settori, prestare la dovuta attenzione finanziaria alle imprese a basso rating, supportare finanziariamente gli Enti locali attraverso partenariati pubblico privati. L’augurio – ha concluso il segretario aggiunto della Cisl – è che queste nostre riflessioni possano svolgere un ruolo di pungolo per dotare il nostro territorio di un’Agenzia di sviluppo regionale all’altezza della situazione”.
Pierfrancesco Barba, rappresentante della Cgil ha auspicato che “la Regione si esprima con chiarezza rispetto alla strategia futura di Sviluppo Basilicata Spa, che non può essere quella delineata dal vecchio amministratore relativa alla creazione di una società finanziaria ma deve necessariamente essere rivolta al rafforzamento della società come braccio operativo degli uffici regionali. A tale riguardo è preoccupante come nell’ultimo anno nessun bando sia stato affidato alla società, anzi, ad esempio, il dipartimento Attività produttive abbia tenuto per sé la gestione di bandi come ‘Crea opportunità’. Pare quanto meno singolare l’assenza di strategia per Sviluppo Basilicata, se si pensa che lo scorso settembre la Regione ha inviato al ministero Sviluppo economico una relazione in cui si sosteneva che Sviluppo Basilicata era una di quelle società che servono e che quindi andava rilanciata. Un chiarimento della strategia su Sviluppo Basilicata è ancor più necessario se si pensa alla ricapitalizzazione della società, costata alla Regione ben 5 milioni di euro e indirizzata alla realizzazione di una società finanziaria, progetto però non realizzato”.
Il consigliere Napoli ha proposto una seduta del Consiglio regionale dedicata alla vicenda Sviluppo Basilicata e ha ricordato che “la società in house alla Regione è stato oggetto, qualche giorno fa, di un apposito decreto del ministro dell’Economia e Finanze, Pier Carlo Padoan”.
Il consigliere Giuzio nel sottolineare che nel mese di settembre la Regione Basilicata ha manifestato l’interesse a mantenere in piedi la società che opera quale società finanziaria regionale a sostegno dello sviluppo, della ricerca e della competitività del territorio della regione Basilicata, ha proposto, alla luce del decreto ministeriale, di chiedere chiarimenti alla Giunta regionale.
Il presidente Romaniello, valutate le richieste dei commissari, ha stabilito di acquisire tutta la documentazione utile e di convocare l’assessore alle Attività Produttive e il dirigente generale del dipartimento Presidenza della Giunta per comprendere le ragioni che hanno impedito di proseguire su un percorso già individuato. “Si abbia il coraggio di dare seguito al progetto immaginato per Sviluppo Basilicata – ha sottolineato Romaniello – altrimenti si facciano altre scelte”.
Erano presenti ai lavori oltre al presidente Romaniello (Gm), i consiglieri Giuzio e Polese (Pd), Soranno (Pp), Pace (Gm), Bochicchio (Psi), Napoli (Pdl-Fi) e Rosa (Lb-Fdi).