Maurizio Girasole, segretario regionale Fiom Cgil Basilicata e coordinatore regionale Filctem Cgil Basilicata, in una nota fa il punto sullo sviluppo della Valbasento. Di seguito la nota integrale.
Qualche anno fa la categoria dei chimici della Cgil tenne un convegno in Valbasento daltitolo “Dalle cattedrali nel deserto al deserto senza cattedrali” nella lussuosa sala conferenze di Snia Ricerche.
Come Filctem Cgil lanciammo una sfida al mondo imprenditoriale e alla politica: la Valbasento poteva e doveva avere ancora un ruolo centrale e strategico nel sistema industriale e occupazionale Lucano.
Dopo qualche decennio questa sfida è ancora attuale ed ha prodotto una positiva inversione di tendenza, si è passati dalla conta delle aziende che chiudevano e licenziavano alla nascita di nuove fabbriche multisettoriali e con mercati differenziati.
L’ENI e le sue partecipate, la SNIA, il Gruppo Ergom nel ventennio 1980-2000 hanno attuato politichedel prendi e fuggi,con chiusure e delocalizzazioni, espellendo dai cicli produttivi centinaia di lavoratori che hanno trovato un se pur minimo sollievo con gli ammortizzatori sociali in deroga e una prospettiva di parziale ricollocazione attraverso politiche attive del lavoro regionali, frutto di lotta e concertazione sindacale.
La Valbasento non è stata immobile, ha cambiato pelle e a partire dalla società consortile Tecnoparco Valbasento che continua ad erogare servizi di altissima qualità alle aziende, ha invertito il trend dalla conta dei licenziati alla conta delle assunzioni.
È nato il polo dell’alluminio con aziende di eccellenza internazionale come la MV Extrusion, aziende con occupazione a tre cifre che stante all’ultimo bando regionale sulla Valbasento vede un ulteriore e forte rafforzamento in innovazione e occupazione.
È nato il polo delle lavandiere industriali a servizio di Matera 2019 e del settore turistico alberghiero del metapontino, ECOWASH.
Sono attive diverse aziende specializzate in costruzioni edili, meccaniche ed elettriche che operano in Italia e all’estero e sono capofila di Ati: Pype Lyne, Nuova Ghizzoni, Impes Service, Lucana manutenzioni, Dima.
È bene ricordare che in Valbasento operano: l’azienda metalmeccanica Coparm srl, in forte espansione nei mercati europei nella progettazione e costruzione di impianti di trattamento rifiuti, Il Gruppo Iula e Il Gruppo Lacarpia.
Vi è una ripresa delle attività nell’opificio Calia-Nicoletti nel settore del mobile imbottito. Si contanoimportanti laboratori nei servizi ambientali,es. Hydrolab srl.
Continuerà a vivere la COOPBOX dopo anni di puntellamenti, insieme alla Brianza Plastica, alla Politex e all’azienda farmaceutica Gnosis, alla Minardi, alla VESTAS (settore eolico), all’ALEX, alla ORMA e alla MAIN.
È poi c’è la Sogemont RAEE, dove ieri come FIOM CGIL alla presenza del Legale Rappresentante Raffaele Mariano Marsilio abbiamo firmato un importante accordo di stabilizzazione del personale, con il riconoscimento di avanzamenti professionali. Una azienda che opera nel settore metalmeccanico dell’economia circolare,che oggi occupa più di 50 dipendenti e una progettualità di sviluppo ecostostenibile. Una azienda dove hanno trovato una possibilità di riscatto una decina di lavoratori Africani arrivati in Italia sui barconi e sfruttati per lungo tempo dai caporali.
Questo è uno spaccato della Valbasento dove la somma fa il totale.
Non servono uscite estemporanee, con slogan e parole desuete (chimica verde), ma una conoscenza capillare del territorio produttivo per poter rivendicare lavoro di qualità nel rispetto dell’ambiente.
Le condizioni ci sono tutte, a partire dal patto sociale sulla Valbasento voluto e costruito da CGIL CISL UIL, con la Regione Basilicata, con la Presidenza della Provincia, con i Sindaci, con le Associazioni Datoriali, con il Consorzio Industriale: zes, zona franca doganale, aereoporto, piattaforma logistica, idrogeno verde, viabilità e trasporti. Promuoviamo il nostro territorio ognuno per la propria parte, facciamo conoscere le nostre aree industriali, Matera 2019 insegna.