“Per Matera, per la Basilicata e per tutto il Mezzogiorno il 2019 deve essere l’anno della svolta, in cui si apra un cantiere partecipato per l’occupazione, la coesione, la crescita. La Cisl invoca un Patto per lo sviluppo che metta il lavoro al centro”.
Lo ha detto Luigi Sbarra, segretario generale aggiunto della Cisl, a margine del consiglio generale della Usr Basilicata, tenutosi oggi a Miglionico, in provincia di Matera.
“Matera capitale europea della cultura 2019 rappresenta un’opportunità formidabile per tutto il Mezzogiorno. Non possiamo permetterci il lusso di perdere questa occasione: bisogna aprire il territorio allo sviluppo, realizzare una rete infrastrutturale e di trasporti che valorizzi l’offerta plurima di una regione ricca di risorse”. Sotto il profilo delle politiche di integrazione, “priorità alla rivitalizzazione di aree interne, che non possono continuare a subire perdita demografica e desertificazione di capitale sociale”.
Per questo occorre investire “sulle tante eccellenze della Basilicata: dall’agroalimentare al turismo, dalla chimica, al tessile, alla manifattura”. In particolare, “va promossa innovazione e buona occupazione in settori di grande resilienza come l’agricoltura, dotata di enormi potenzialità inespresse ma ancora attraversata da fenomeni di sfruttamento e caporalato. Allora è importante dire una volta in più che la Legge 199 non si tocca, e che ci opporremo con tutte le forze alla reintroduzione dei voucher nel comparto primario”.
Crescita e coesione, ha poi aggiunto il numero due della Cisl, “non si producono a colpi di legge. Occorrono investimenti produttivi, specialmente nelle aree sottoutilizzate. Il Mezzogiorno va considerato la più grande opportunità di crescita nazionale: servono politiche mirate, risorse aggiuntive e buona qualità della spesa, da convogliare in politiche industriali specifiche, progetti infrastrutturali concertati, leve di fiscalità di vantaggio ad hoc”.
Va aperto “uno spazio strutturato in cui governo, sindacato e impresa operino insieme su interventi di sistema capaci di sbloccare occupazione, investimenti, contrasto alla marginalità e alla povertà. Dobbiamo lavorare insieme su innovazioni eque e durature, fondate su una base di consenso solida. È davvero un’ottima notizia che sia stato il vicepremier Di Maio ad aver usato dopo tanto tempo la parola concertazione: una concertazione che ora va praticata, ad ogni livello”, conclude Sbarra.
Lug 09