La Svimez ci consegna l’analisi di uno scenario molto desolante in cui il divario storico tra Nord e Sud del paese non solo non accenna a diminuire ma addirittura aumenta. Occorre, pertanto, una svolta nella politica economica del governo, una posizione chiara della giunta regionale sull’autonomia differenziata, nonché una convergenza delle regioni meridionali, a prescindere dal colore politico, per contrastare un disegno che, così come è concepito, rischia di assestare il colpo definito a ogni speranza di riscatto economico e sociale del Mezzogiorno”. È quanto dichiara il segretario generale della Cisl Basilicata, Enrico Gambardella, secondo cui “la politica deve concentrarsi sui i veri problemi della gente; al contrario, la logica dei veti incrociati sta producendo un pericoloso quanto preoccupante immobilismo. Anche la Basilicata deve fare la sua parte e uscire dalla condizione inedita del dopo elezioni e avviare un confronto con le parti sociali su alcune priorità: un piano regionale per il lavoro collegato alla nuova programmazione delle risorse comunitarie; chiudere rapidamente la programmazione attuale rimodulando tutte le misure sulla creazione di posti di lavoro per i giovani; scegliere la logica dello sviluppo e degli investimenti locali nel confronto con le compagnie petrolifere con nuovi accordi che definiscano tempi e programmi di investimenti nei territori delle concessioni; un piano regionale per lo sviluppo dell’industria culturale e del turismo; un piano di riorganizzazione della pubblica amministrazione con un programma di assunzioni incentivate”.
“È opportuno inoltre rilanciare il tema delle infrastrutture – continua Gambardella – attraverso la costituzione di una task-force regionale, con un ruolo più operativo dell’attuale osservatorio, che coordini un intervento straordinario per snellire le procedure, promuovere la nuova progettazione e sovrintendere alla realizzazione delle opere. Allo stesso tempo va pensata, sul piano dell’innovazione amministrativa, la costituzione di specifiche strutture di missione con la partecipazione delle force sociali con l’obiettivo di coordinare le politiche attive del lavoro, le azioni di contrasto alla povertà, le politiche sanitarie e sociali. Infine, non è più rinviabile l’apertura di un tavolo permanente sulle politiche industriali della Basilicata per il rilancio degli insediamenti industriali esistenti e per la riconversione del modello di specializzazione produttiva della regione, ancora troppo incentrato su produzioni tradizionali a bassa tecnologia, privilegiando investimenti in settori innovativi e a basso impatto ambientale. Per cogliere questi obiettivi è necessario però uscire dalla stagnazione di uno stanco e ripetitivo dibattito politico che sta attanagliando la nuova giunta regionale e aprire il confronto con le forze sociali sulle possibili linee di sviluppo della Basilicata nella considerazione, ormai diffusa, che è terminato il tempo delle riflessioni e dell’apprendistato istituzionale: la società lucana ha bisogno di politiche chiare, indirizzi certi e decisioni rapide”, conclude il segretario della Cisl lucana.