Giuseppangelo Canterino, responsabile Dipartimento “Politiche del Lavoro” Fratelli d’Italia-AN Basilicata: “Tangenti per lavorare, chiari segnali di un sistema sociale “malato”. Di seguito la nota integrale.
Le ultime notizie diffuse dagli organi di stampa lucani hanno descritto una situazione a dir poco allucinante. Pensare che qualcuno possa intascare migliaia di euro per far entrare i giovani in fabbrica non è solo ingiusto, ma anche rivoltante e da galera.
Abbiamo sempre sostenuto che il ruolo della Chiesa sia fondamentale nella società, specie quando la sofferenza lavorativa prende il sopravvento sulla stabilità economica, sociale e psicologica di ognuno. Perciò siamo lieti che il mondo ecclesiastico si sia esposto, ancora una volta, per lanciare l’allarme su problemi atavici ed esistenziali.
Purtroppo, quella denunciata dal vescovo di Melfi, non è una pratica inconsueta e non si verifica solo nel mondo sindacale. Assistiamo spesso allo sfogo di cittadini che si sentono umiliati dall’impossibilità di avere un’occupazione che garantisca loro “libertà” o il necessario per vivere. E in una comunità evoluta, tutto ciò, è inammissibile.
Questi espedienti, purtroppo, ci danno ragione quando pensiamo che la morale e la professionalità di chi dovrebbe tutelare i diritti dei lavoratori viene spesso sostituita da una condizione di asservimento al “potere”, magari solo per vedere aumentato il proprio tornaconto.
Viviamo in un’epoca in cui la corruzione, il mercimonio e la schiavizzazione dell’individuo sono all’ordine del giorno. Non dobbiamo stupirci, dunque, se la società odierna sia basata su un sistema poco sostenibile, che non guarda di certo all’etica, al dialogo sociale, o all’integrità psico-fisica delle persone, se non al profitto.
Non sorprendiamoci, ancora, se nessun miglioramento reale sia stato raggiunto negli ultimi anni, se la maggior parte della politica sia complice dei “poteri forti”, se l’Ue preferisca basare la propria politica economica sulla finanza e sull’agevolazione della concorrenza, o se l’Italia abbia ormai perso la propria sovranità nazionale.
Tutto questo caos sta portando ad una vera e propria stortura sociale, che oseremmo chiamare “malattia sociale”. Una condizione di instabilità che sfocia in atti di vile sfruttamento delle condizioni di povertà e di sudditanza in cui versano tantissime persone a causa della mancanza di lavoro.
Se, da un lato, molti hanno costruito il proprio impero sfruttando leggi studiate a tavolino, dall’altro, la (cattiva) politica ha creato un vero e proprio sistema – che, qui in Lucania, definiamo “Sistema Basilicata” – attraverso cui numerosi opportunisti continuano a garantirsi poltrone e potere.
È il caso delle vicende svoltesi intorno alle estrazioni di petrolio o alla ricerca di altri idrocarburi, alla gestione degli immigrati, alla sanità, alla scuola, agli appalti pubblici, ecc. L’elenco degli “affari” che la parte avariata della società pianifica e porta a compimento è lunghissimo, e non basterebbe un giorno per analizzarlo.
I meccanismi sono chiari; i risultati pure. Molto spesso si fa finta di non vedere, ma si sbaglia, perché a farne le spese sono soprattutto i giovani (i possessori di capitale umano per antonomasia) che, se non si affiliano al sistema, sono costretti ad emigrare o a soffrire per affrontare le incombenze quotidiane.
Invocare la magistratura e continuare ad assumere comportamenti “passivi”, pertanto, non rappresenta certamente la soluzione a questi o ad altri problemi. La vera alternativa ad un sistema corrotto consiste nell’azione e nella progettazione di un nuovo modello di società sostenibile.
L’appello al cambiamento, quindi, è rivolto a tutti coloro che si sentono parte attiva e libera della società. Noi, insieme a loro, siamo pronti a candidarci come alternativa valida a chi, attualmente, non può e non deve ritenersi rappresentativo di una società sana.
Giuseppangelo Canterino, responsabile Dipartimento “Politiche del Lavoro” Fratelli d’Italia-AN Basilicata