La decisione del Tar di Basilicata di rinviare all’8 luglio l’udienza per discutere il ricorso presentato dai commercianti ambulanti contrari al trasferimento del mercato del sabato dal quartiere di San Giacomo alla zona Paip 2 non è stata affatto digerita e in una nota l’associazione Unimpresa Bat esprime le sue considerazioni.
La decisione sul mercato di Matera rinviata a dopo i ballottaggi.
I commercianti penalizzati: “Urgente una soluzione immediata, non possiamo attendere tanto. stiamo subendo danni economici e morali enormi e il comune sara’ chiamato a risarcirci”.
le associazioni di categoria del coordinamento: “Se necessario ricorreremo anche all’Europa. intervenga subito il prefetto di Matera.”
Intanto giunge il parere dell’ufficio amministrativo di unimpresa bat: “Violate le direttive europee sulle graduatorie. matera non ne ha tenuto conto e questo e’ gravissimo e discriminante.”
Dopo la notizia del rinvio da parte del Tar Basilicata della decisione nel merito del ricorso presentato dagli ambulanti discriminati dal trasferimento del mercato di Matera nella periferica zona Paip2, gli stessi ambulanti e le Associazioni di Categoria aderenti al Coordinamento sono intervenite sull’argomento e da Unimpresa Bat hanno fatto sapere: “il Tar ha rinviato il “giudizio” a dopo il ballottaggio quindi, pur ritenendo che ci fossero tutte le condizioni per sentenziare, prendiamo atto di tale rinvio, pur non condividendolo e diciamo con estrema fermezza che fino al prossimo 8 luglio le cose non possono assolutamente restare così come sono. Se il mercato dovesse continuare a svolgersi nelle attuali condizioni, diviso in quattro tronconi, con commercianti discriminati ed emarginati, la situazione sarebbe intollerabile ed i danni cagionati ai commercianti con le loro postazioni nei piazzali, ammonterebbero a cifre astronomiche che poi il comune di Matera potrebbe essere chiamato a risarcire con fortissime ripercussioni non solo sul bilancio comunale ma anche in termini di responsabilità dirette e/o indirette, non solo politiche.”
“Questi primi quattro mercati nella “nuova” zona Paip2 hanno messo in evidenza tutte le problematiche da noi palesemente denunciate direttamente negli incontri con i Dirigenti del Settore e con i Delegati dell’Amministrazione Comunale di Matera e all’Assessore al ramo” – ha affermato il Presidente di Unimpresa Bat, Savino Montaruli che ha aggiunto: “questo mese di esperimento ha dimostrato che non aver operato nel solco della legge per quanto riguarda l’elaborazione di una regolare graduatoria degli aventi diritto alla scelta del posteggio, così come richiesto dalle Associazioni di Categoria, ha prodotto enormi danni e discriminazioni inaccettabili, frutto di un atteggiamento irresponsabile, senza contare i danni economici e morali per coloro che, pur avendo maturato un’anzianità enormemente superiore ad altri colleghi, si sono visti relegare “d’ufficio” nelle tre piazzole morte. Il Comune di Matera ed in particolare i suoi Uffici Comunali con a capo Dirigente e Capo Settore avevano garantito che tali discriminazioni non ci sarebbero state e che l’area offriva a tutti pari opportunità con addirittura l’area delle piazzole molto più appetibile grazie al fatto che nelle vicinanze ci sarebbero le aree parcheggio ma tutto questo si è rivelato infondato ed ecco che, a distanza di alcune settimane quindi in modo più che oggettivo, i fatti dicono esattamente il contrario. Un errore gravissimo – dice Montaruli – non aver dato seguito a quanto previsto dalla vigente normativa in materia ovvero il mancato rispetto da parte degli Uffici Dirigenziali del comune di Matera, delle disposizioni di cui al Documento Unitario delle Regioni e Province Autonome per l’attuazione dell’Intesa raggiunta in sede di Conferenza Unificata del 05.07.2012, in attuazione dell’art. 70 comma 5 del D.Lgs n. 59/2010 in materia di concessione dei posteggi su aree pubbliche, nonché delle relative note di indicazioni operative ai Comuni le quali prevedono, in modo chiaro ed inequivocabile, l’applicazione, in caso di assegnazione e di riassegnazione dei posteggi, di criteri ben codificati ed ignorati completamente ed in toto dal comune di Matera. Il comune di Matera – afferma il leader sindacale andriese – ha inteso procedere con la ricollocazione degli attuali 212 posteggi nella nuova area contrassegnandoli con il medesimo numero e riproponendone l’ordine (numerico) di posizione precedente. Un criterio scriteriato e quindi assolutamente inaccettabile e fuori dall’attuale cotesto normativo posto che non ne tiene affatto conto e semmai ne è palesemente contrario in quanto il Documento Unitario di gennaio 2013 prevede che i comuni debbano attenersi ai seguenti criteri di priorità per l’assegnazione delle concessioni con l’introduzione di precisi punteggi per ciascun criterio:
“a) criterio della maggiore professionalità dell’impresa acquisita nell’esercizio del commercio su aree pubbliche, in cui sono comprese:
1) l’anzianità dell’esercizio dell’impresa, comprovata dalla durata dell’iscrizione, quale impresa attiva, nel registro delle imprese; l’anzianità è riferita a quella del soggetto titolare al momento della partecipazione al bando sommata a quella dell’eventuale dante causa.
Le Regioni propongono, a tal fine, la seguente ripartizione di punteggi:
anzianità di iscrizione fino a 5 anni = punti 40
anzianità di iscrizione maggiore di 5 anni e fino a 10 anni = punti 50
anzianità di iscrizione oltre 10 anni = punti 60.
2) l’anzianità acquisita nel posteggio al quale si riferisce la selezione:
in fase di prima applicazione, per le concessioni in scadenza dal 2017 al 2020, le Regioni propongono di attribuire un punteggio pari a 40 punti, per il soggetto titolare della concessione scaduta che partecipa alla selezione;
- b) criterio per la concessione di posteggi dislocati nei centri storici o in aree aventi valore storico, archeologico, artistico e ambientale o presso edifici aventi tale valore:
oltre ai criteri di cui alla lettera a), comunque prioritari, le Regioni propongono di attribuire un punteggio pari a 7 punti, per l’assunzione dell’impegno da parte del soggetto candidato a rendere compatibile il servizio commerciale con la funzione territoriale ed a rispettare eventuali condizioni particolari, quali quelle correlate alla tipologia dei prodotti offerti in vendita ed alle caratteristiche della struttura utilizzata, meglio definiti dai comuni territorialmente competenti.
A fronte delle nostre osservazioni appare oltremodo ingiustificata la supposizione che il comune di Matera non avrebbe dovuto attenersi a tali disposizioni posto che l’argomento è stato ampiamente trattato e ne è emerso che l’Intesa in questione, essendo intesa forte, sarebbe da ritenere atto che nelle parti prescrittive non avrebbe bisogno di essere recepita con atti formali negli ordinamenti regionali, possedendo in sé forza travolgente rispetto a norme statali (e regionali) incompatibili non abrogate. Ad adiuvandum non vi è giurisprudenza e dottrina pacifiche e specifiche quindi con riferimento alla produzione diretta o indiretta degli effetti giuridici dell’Intesa in questione, le Regioni hanno convenuto sulla efficacia diretta delle disposizioni nell’ordinamento delle singole Regioni, anche in assenza di norme di recepimento ad hoc. Appare quindi acclarata e fuori di dubbio la tesi della immediata applicabilità dei contenuti dell’Intesa e non solo con riferimento alle disposizioni transitorie relative alle concessioni scadute o scadenza.”
Ancora Montaruli si chiede: “perché quei criteri di cui alla suddetta norma sono stati completamente disattesi? Perché questo avvenuto? Chi ha beneficiato di questa situazione e perché chi ha maturato dei diritti acquisiti ha dovuto vedersi “scavalcare” da chi quei privilegi non li possedeva? Come Area di Coordinamento siamo a chiedere un incontro urgentissimo congiunto con S.E. il Prefetto di Matera, la scrivente rappresentanza sindacale ed il Sindaco di Matera, da svolgersi proprio nella massima sede della Rappresentanza del Governo sul territorio quindi presso la Prefettura. L’incontro riteniamo sia quanto mai urgente e necessario, ritenendo che si debba comunque tenere prima del mercato del prossimo sabato poiché la situazione è gravissima ed investe anche la sfera personale ed umana trattandosi della violazione di diritti individuali e collettivi acquisiti dagli Operatori che hanno diritto alla scelta del posteggio considerato anche che spesso tale acquisizione è avvenuta con regolare atto notarile quindi con l’acquisto di un Ramo d’Azienda che ha significato un grande esborso di denaro ed un investimento che in questo modo verrebbe quasi totalmente azzerato e quindi vanificato. In caso di mancato riscontro alla nostra presente nota pubblica – ha proseguito il Presidente – ci vedremo costretti a ricorrere anche alle competenti Autorità Europee per vedere riconosciuti i diritti delle Persone e delle Aziende a causa della fortissima mortificazione ed umiliazione derivante da scelte non condivise e discriminatorie operate a Matera, con risvolti anche di natura clinica e sanitaria che dovrebbe indurre la Città che si fregia del Titolo di Capitale Europea della Cultura 2019 a rimettere seriamente in discussione un percorso che si ritiene consolidato e già portato a termine ma forse incrinato da questo spiacevole episodio che lascia esterrefatti per la profonda ingiustizia che ha generato nei confronti di molte decine di Operatori e vantaggi non meritati per altri. Il Prefetto di Matera sia dunque garante della corretta applicazione delle norme e tenga conto della disperazione che aleggia nell’ambiente mercatale materano. Siamo certi che saranno evitati tutti gli eventuali ulteriori elementi di conflittualità e che si ricercherà, trovandola, la soluzione migliore anche rispetto alla dislocazione delle postazioni di vendita lungo l’intero tratto stradale eliminando i punti di penalizzazione esistenti cioè le piazzole. Noi abbiamo un Progetto fattibile e realizzabile nell’immediato che intendiamo mettere gratuitamente ed immediatamente a disposizione dell’Amministrazione Comunale di Matera per risolvere i molti problemi del nuovo mercato. Chiediamo solo di darcene la possibilità e che questo confronto sulle soluzioni possibili avvenga nella sede Governativa individuata e richiesta con la presente – ha concluso il leader sindacale.”
Intanto relativamente allo stato dei lavori nella vecchia area, alle risorse pubbliche spese per l’allestimento della nuova area, alle sue condizioni igienico-santarie e di salubrità ambientale, alle condizioni di sicurezza e alle recenti problematiche relative alla viabilità, anche così come emerse dal recente incontro con i responsabili locali di Confartigianato e di Confapi e la delegazione di operatori economici della zona PAIP 2, che hanno lamentato alcune problematiche connesse alla viabilità in occasione del “mercato del sabato”, i responsabili dell’Area di Coordinamento delle Associazioni e Comitati hanno ribadito che anche questi argomenti erano stati puntualmente posti all’attenzione delle Autorità materane nel corso degli incontri ufficiali in comune ma non se ne è voluto tenere conto optando per un frettoloso trasferimento di mercato avvenuto mentre, paradossalmente, erano ancora in corso gli incontri tematici per affrontare quelle questioni rimaste irrisolte. Perché tanta fretta? Noi possiamo solo immaginarlo, hanno fatto sapere dal Coordinamento.
E questi.. si sono ficcati in testa ca son a cmmannè a la case nest.
mha sciatvunn da nondh, sscieth a zappé iun a lh terr vest.
La giustizia,normalmente, non rispetta i tempi di una partita di calcio. appare evidente che il TAR ha o procederà a nominare un perito per fare chiarezza sul caso- le argomentazioni poste nel ricorso non le conosco- ed il tempo che ci vuole, sarà. Prima o dopo il ballottaggio, prima o dopo l’insediamento del nuovo consiglio. In attesa della sentenza le bocce sono ferme questo è certo