La Fit-Cisl di Basilicata, in una nota, chiarisce la propria posizione in merito alle dichiarazioni rilasciate dall’assesssore regionale Nicola Benedetto rispetto alla vertenza in atto che riguarda il trasporto pubblico locale della Regione Basilicata, sia per quanto riguarda le linee guida del nuovo piano regionale dei trasporti già approvato dal Consiglio regionale.
Ho dovuto ascoltare molto attentamente le dichiarazioni rilasciate dall’Assessore Regionale ai trasporti questa mattina al tg3, e ho finalmente capito chi è il vero nemico di questo settore. Perché aspettare la nuova gara per immetterei in servizio i nuovi 250 autobus. Poi 250 autobus con 15 MLN di €, saranno pulmini per gli scuolabus forse, se le risorse sono già nelle casse dell’ente, perché mettere a rischio l’incolumità dei passeggeri e degli operatori di esercizio per altri 11 mesi.
Sul nuovo Piano Regionale ho già avuto modo di dire al Presidente Pittella che lo stesso ha delle lacune che agli occhi degli addetti ai lavori, determinerà solo la distruzione di un settore già a pezzi, come può mai immaginare l’assessore un miglioramento dei servizi costituendo 9 ambiti, che potenzialmente consentiranno l’avvento di 9 nuovi gestori, ognuno con la sua organizzazione o disorganizzazione, se non si retrocede in questa avventata e sconsiderata decisione, prevedendo un unico ambito, i problemi nei trasporti potranno solo aumentare, figuriamoci se potrà mai arrivare il biglietto unico. Come si può pensare di compensare le aree a domanda debole con i territori la cui domanda è piu sostenuta al fine di recuperare il taglio del 10% che il Governo Nazionale applica in virtù della norma che prevede il raggiungimento del 35% costi e ricavi di esercizio, per effetto di questa norma ad oggi Regione Basilicata perde mediamente 5 milioni di euro annui,se non si vuole procedere con una gara unica?. Non riesco a comprendere in che modo si possa risparmiare e razionalizzare in un settore già in crisi profonda, per i collegamenti che in questa nostra Regione sono attualmente scarsi perché sociali, vale a dire quelli che abbiamo potuto finanziare dal Governo Boccia al Governo De Filippo.
Certo poi abbiamo qualche dirigente che dall’alto della propria poltrona crede di poter favorire qualche amico degli amici, non pensando alle ricadute occupazionali, tanto in questa nostra Italia gli errori dei ‘’ Potenti’’ li pagano sempre i cittadini e i lavoratori.
Spero che il Presidente Pittella non consenta tutto ciò e che pensi realmente agli oltre 1000 autoferrotranvieri di Basilicata, la nostra terra non può permettersi altra disoccupazione!
In questi giorni poi che dire per le cose che pian piano si scoprono sul bilancio, tipo quella che le aziende non hanno ancora preso 30 MLN di € e non so davvero come si può parlare a vanvera come sto sentendo in questi giorni, i lavoratori hanno bisogno di certezze altro che di piccola politica come qualcuno pensa di fare.
Rispetto alla nota di Fit Cisl riportiamo di seguito la dichiarazione di Pio Abiusi
Il trasporto pubblico non è per dare lavoro ma per garantire un servizio alla collettività e comunque i lavoratori con in contratti in essere sono garantiti e sono garantiti anche i contratti integrativi per quelli che l’hanno. Va da sè che in prospettiva la cosa si viene a razionalizzare ad un costo omogeneo per ciascun addetto fino a raggiungere il giusto numero di addetti necessari che potrebbero anche essere superiore a quello attuale.Se i bacini saranno 9 è perchè così la programmazione è più vicina agli abitanti va da sè che c’è un momento in cui ci si interfaccia a livello regionale e nazionale anche con i diversi tipi di mezzi di locomozione. Le gare potranno essere 9? sicuramente meglio di adesso dove il l Cotrab non rappresenta nulla e le aziende credo siano 50 spesso con un solo addetto, un solo autobus decrepito, una sola corsa e così non è possibile rimodulare un bel niente ed infatti alla delibera di rimodulazione risalente al 2013 non si è potuto dare corso e la scusa ufficiale è che mancava il piano regionale dei trasporti- adesso c’è-e si va verso la liberalizzazione altrimenti saremmo in infrazione e quella stupida dizione di servizi sostitutivi o integrativi di una ferrovia che non esiste più da oltre 30 anni non ha senso e verrà cancellata; si creava una situazione di monopolio costruito a tavolino, del resto sono tesi riconosciute dalla magistratura. I tagli nazionali sono una realtà parlare del famoso 35% in molti casi, i più, in Basilicata resta una chimera e sarà da considerarsi una tendenza alla quale aspirare ma allo 0,07% va messo mano ed abolito e ce ne sono tanti. casi che hanno indici di frequenza irrisori I collegamenti con l’Anic , semmai da Grottole, vanno ridimensionati perchè l’Anic non esiste più da almeno 30 anni e lo stesso dicasi per i collegamenti con stazioni ferroviarie ormai inesistenti. E’ possibile, quindi, che lavoratori di ditte monocellulari possano essere chiamati ad una mobilità alla quale non erano abituati prima. Quei 15 milioni di cui dispone la Regione per ammodernare il parco autobus vanno moltiplicati per due perchè la rimanente parte li mette la ditta che si aggiudica la gara e gli autobus appena comperati dalla Regione ed affidati alle FAL vengono restituiti alla Regione che provvede a riassegnarli alla ditta che si aggiudicherà la gara. Signori il mondo è in trasformazione semmai in misura più ridotta per quello che riguarda la Basilicata.
Il trasporto pubblico non è per dare lavoro ma per garantire un servizio alla collettività e comunque i lavoratori con in contratti in essere sono garantiti e sono garantiti anche i contratti integrativi per quelli che l’hanno. Va da sè che in prospettiva la cosa si viene a razionalizzare ad un costo omogeneo per ciascun addetto fino a raggiungere il giusto numero di addetti necessari che potrebbero anche essere superiore a quello attuale.Se i bacini saranno 9 è perchè così la programmazione è più vicina agli abitanti va da sè che c’è un momento in cui ci si interfaccia a livello regionale e nazionale anche con i diversi tipi di mezzi di locomozione. Le gare potranno essere 9? sicuramente meglio di adesso dove il l Cotrab non rappresenta nulla e le aziende credo siano 50 spesso con un solo addetto, un solo autobus decrepito, una sola corsa e così non è possibile rimodulare un bel niente ed infatti alla delibera di rimodulazione risalente al 2013 non si è potuto dare corso e la scusa ufficiale è che mancava il piano regionale dei trasporti- adesso c’è-e si va verso la liberalizzazione altrimenti saremmo in infrazione e quella stupida dizione di servizi sostitutivi o integrativi di una ferrovia che non esiste più da oltre 30 anni non ha senso e verrà cancellata; si creava una situazione di monopolio costruito a tavolino, del resto sono tesi riconosciute dalla magistratura. I tagli nazionali sono una realtà parlare del famoso 35% in molti casi, i più, in Basilicata resta una chimera e sarà da considerarsi una tendenza alla quale aspirare ma allo 0,07% va messo mano ed abolito e ce ne sono tanti. casi che hanno indici di frequenza irrisori I collegamenti con l’Anic , semmai da Grottole, vanno ridimensionati perchè l’Anic non esiste più da almeno 30 anni e lo stesso dicasi per i collegamenti con stazioni ferroviarie ormai inesistenti. E’ possibile, quindi, che lavoratori di ditte monocellulari possano essere chiamati ad una mobilità alla quale non erano abituati prima. Quei 15 milioni di cui dispone la Regione per ammodernare il parco autobus vanno moltiplicati per due perchè la rimanente parte li mette la ditta che si aggiudica la gara e gli autobus appena comperati dalla Regione ed affidati alle FAL vengono restituiti alla Regione che provvede a riassegnarli alla ditta che si aggiudicherà la gara. Signori il mondo è in trasformazione semmai in misura più ridotta per quello che riguarda la Basilicata.
Caro Pio,
premesso che chi ha redatto il comunicato stampa seppur nel mondo del Sindacato è ” un addetto ai lavori” e VIVE tali problematiche da più di trent’anni, e senza un minimo di presunzione evidentemente conosce il settore per cui facciamo nostre tutte le criticità che il settore registra in questo particolare momento dal punto di vista finanziario cosa tra l’altro ammessa dal neo Assessore Benedetto. Ma la cosa che anche ci preoccupa è la rimodulazione che il nuovo Piano Reg. Trasporti già approvato ridisegna e che molte delle tue considerazioni che tu vorresti rispetto ad oggi in futuro cambiassero con questo nuovo PRT non potranno cambiare in meglio ma solo peggiorare lo status attuale dal punto di vista occupazionale, qualità dei servizi e quantità degli stessi in un ottica di rimodulazione, il tutto in una logica retrograda vale a dire si ritornerebbe alle vecchie concessioni. Ma venendo al dunque la Legge Regionale quadro n. 22 fissa i requisiti in termini di percorrenza annua (1.000.000 KM) che le aziende devono possedere per poter partecipare alla procedura di gara. Si tenga conto che attualmente in Basilicata delle circa 34 aziende che fanno parte del COTRAB, solo circa il 10% potrebbero singolarmente partecipare ai 9 ambiti che il piano indica. Per effetto di ciò tutte le altre dovrebbero cmq associarsi in ATI, Consorzi, Cooperative etc..Rispetto ad oggi tale nuova frammentazione dovrebbe operare su nuovi nove bacini e quindi spacchetta-mento dei servizi e quindi in un’ottica di separazione del sistema non a rete ma per linee. Difficoltà di coincidenze, di biglietto unico insomma peggioramento della qualità del servizio per i cittadini a prescindere dalla vetustà del parco rotabile etc.Ultima considerazione proprio rispetto ad una cosa specifica che dicevi tu cioè la delibera del 2013???? forse ti riferisci al Piano triennale dei trasporti che la legislazione prevede che le Province avrebbero dovuto presentare e hanno presentato in cui si prospettava un taglio di chilometri dei cosi detti rami secchi soprattutto nell’area deindustrializzata della Valbasento pari a circa 1.300.000 KM, ciò non si è potuto realizzare proprio xkè nell’ambito dell’attuale consorzio che non è quello che si vuole in futuro e cioè l’azienda unica della mobilità cui si dovrà tendere come già sperimentato in altre molte Regioni, era pressoché impossibile compensare quei chilometri improduttivi con altrettanto chilometri in aree non collegate adeguatamente ( nuovi siti industriali, scolastici, ospedalieri, aeroporti etc etc) proprio xkè il soggetto il COTRAB così come strutturato non risponde alla logica che intende il Sindacato. Pensiamo in futuro con 9 aggregazioni di imprese che non vuol dire 9 imprese e seppur partecipassero singolarmente nove imprese da fuori regione rispetto ad oggi la situazione non cambierebbe anzi peggiorerebbe. Il mondo è in trasformazione di questo noi ce ne siamo accorti da molto tempo e vorremmo che se ne accorgessero anche chi ha le competenze di programmare un sistema del TPLR extraurbano-urbano e trasformarlo in meglio cosa che il nuovo Piano Regionale a ns avviso non determinerà e se nella malaugurata ipotesi che tale piano si realizzasse a pagare saranno i soliti noti cioè cittadini e lavoratori.
Caro Pietro,
mi riferisco alla dgr 1345/13 che una delle tante dgr e lr che hanno concorso a formare il PRT.
Era una dgr molto concreta e comunque degli aspwti contabili li ha avuti, perchè non ci sono soldi.
In breve i servizi fuori dal tpl venivano pagati dalla regione nell’ambito dei servizi minimi e su è nvpressentazione della documentazione da parte delle Provincie. Ogi queri servizi sono pagati dalle Procvince se hanno i soldi perchè la Regione non mette altri soldi oltre al tpl perchè non ne dispone. Le rimodulazioni in casa Fal avvengono pevhe l’azienda è grande e non ha dificolta ad ottemperare.Nel Tpl ,per quello che dicevi tu di aziernde spesso con un solo autobus questo era problematico ed infati non è accaduto. In concreto si trattava di sopprimere in Provincia di Matera 420.106 KM e di istituirne 410:510 mentre in Provincia di Potenza sarebbero stati 442.069 in meno e 420.106 in più, se le aziende avessero avurto un respiro più ampio come nel caso FAL . Circa il COTRAB vedo che tu parli di 34 aziende io in elenco ne ho 38 ma disicuro alcune saranno uscite come il caso della Casam, credo. Fene solo due rappresentano il 54% delel quete qualcuna è attestata allo 8% altre,9, sono allo 0,031%.Parlare di prezzo prezzo unico a choilometro è necessario e doveroso, Fal è a 3,80 a km ,cotrab a 1,40, FRI a 2,20. La Regione ha fato una gara weuropea fwermata dalle fal al tar ed adesso si attende il Consiglio di Stato. Va da sé che a fine anno vi sarà comunque la garsa per assegnare i servizi su gomma una sola o nove ? È da vedere. I servizi sotitutivi o integrativi ion una economia di mercato non esiostono è stato ribadito dalal UE e dalla Magistratura civile, Contabile ed amministrativa a maggior ragione qui da noi quando il sostitutivo rappresenta delle reti ferroviarrie che non esistono più neppure fisicamente.bisogna, poi, inventarsi quei servizi tipo car-sharing per quelle utenze che sono marginali
Caro Sig. Abiusi certo che l’articolo inizia proprio bene !!! Non garantiamo nessuno, togliamo la garanzia del posto, gli accordi, togliamo gli autobus e torniamo ai calessi !!!. Io non la conosco, non so che professione ha svolto o svolge, ma dalle sue parole ho subito compreso che non è del settore. Da giovane Autoferrotranviere mi sento disgustato da ciò che leggo, la Basilicata soffre di una disoccupazione vergognosa, e avallare scelte sconsiderate come questa fa anche comprendere il perché. I 9 ambiti saranno a discapito dei cittadini che avranno vari vettori non coordinati tra loro. La Regione Basilicata finanzia il 75% e non il 50 come lei dichiara, quindi le aziende finanzieranno soltanto circa 3 milioni in surplus. Ma non voglio addentrarmi nella questione perché chiaramente si capisce che la sua risposta le stata consigliata da qualche altro. A volte meglio stare zitti e apparire ignoranti e non parlare dandone la conferma Con affetto colucci Sebastiano.
Egregio Sebastianocol,
lei è giovane e credo che il suo contratto sia una salvaguardia occupazionale certo vi potrà essere mobilità sulla base di un mutato quadro del servizio. Del tpl e del trasporto su ferro in Basilicata me ne occupo con costanza da 6 anni e non apro le diatribe del passato perchè appunto sono passate; dobbiamo guardare al futuro, alla razionalizzazione del servizio ed all’efficientamento con le mutate realtà economiche e sociali Circa il cofinanziamento, l’entità del contributo è stato nel bando del 2015pari al 75% del costo di acquisto per i mezzi ad alimentazione elettrica o ibridi; al 65% per i veicoli alimentati con carburanti alternativi al gasolio (metano e gpl) ed al 50% per quelli a gasolio: ritenuti comunque a basso impatto ambientale in virtù delle nuove tecnologie di produzione utilizzate dalle case automobilistiche. Con molta probabilità il nuovo sarà identico.Gli ambiti saranno integrati tra di loro e l’obbiettivo è quello di eliminare i doppioni, se ci riusciamo.La materia dei trasporti è in profonda evoluzione specie quelii su gomma.
Caro Pio,
noi come FIT-CISL riteniamo che in questa ns Regione gli standards di qualità e di quantità a ns avviso nn possono essere inferiori a quelli attualmente eserciti dal COTRAB .Sulla rimodulazione di rispondere a nuove esigenze di domanda di mobilità spostando quei chilometri improduttivi su nuove direttrici, fermo restando l’attuale percorrenza chilometrica, noi siamo stati sempre propensi e lo siamo tutt’ora. Il punto è che per poter fare ciò bisogna puntare ad un unico soggetto gestore realmente e non come attualmente strutturato il COTRAB. Come si può pensare di poter spostare chilometri e quindi il personale attraverso la mobilità interaziendale tra le attuali 34??????????? La bigliettazione automatizzata che in altre Regioni è stata adottata dal lontano 1990 e finalmente da marzo 2016 è stata realizzata in Basilicata il cui costo x le casse della Regione si aggira a quasi 5 milioni di euro e che in tempi rapidi dovrebbe approdare al biglietto unico regionale tra tutti i servizi siano essi su gomma che su ferro urbani ed extraurbani, si potrebbe mai raggiungere questo obiettivo se non solo attraverso la costituzione dell’azienda unica della mobilità. La qualità del parco rotabile e soprattutto possibilmente un unica tipologia di autobus che consentirebbe insieme al costo della manutenzione ed acquisto di tutti i materiali che necessitano nel ciclo produttivo e di trazione, sicuramente nell’ottica dell’azienda unica costituirebbe un notevole risparmio in una economia di scala. Potrei continuare con molti altri esempi…………… Infine tu ti riferisci ai servizi aggiuntivi che quelli istituiti dalla Provincia di Matera a suo tempo sono solo quelli per l’aeroporto di Bari Palese e del CROB di Rionero ed attualmente gestiti da aziende diverse e solo una delle due appartenente al COTRAB e invece l’altra neanche a questo consorzio. Come vedi questo è l’esempio della difficoltà di poter compensare nuova offerta di mobilità chilometrica con quella storica dei così detti rami secchi. Concludo sottolineando un aspetto fondamentale da te citato per il quale noi ci stiamo battendo anche per poter avere più risorse disponibili ed evitare il collasso finanziario(Oggi l’azienda Nolè con i suoi trenta dipendenti sta protestando sotto la Provincia di Matera per i ritardi dei pagamenti dei corrispettivi) del sistema che purtroppo oggi registra le prime enormi difficoltà di bilancio e cioè la parificazione del costo standards tra tutti i servizi TPLR extraurbani su gomma cosa che oggi invece esiste tra FAL gomma e servizi COTRAB il che non è più sostenibile. Anche da questo punto di vista in un’azienda unica ciò sarebbe più facilmente realizzabile. Pertanto come puoi vedere le nostre tesi puntano al contemperamento degli attuali livelli dei servizi e quindi anche dei livelli occupazionali in un ottica della integrazione tariffaria ed intermodale gomma -gomma e gomma – ferro di tutti i servizi offerti. L’unione fa la forza!!!!!!!!!