In riferimento alla tassa di iscrizione Ordini Professionali riceviamo e pubblichiamo una nota della Fials.
Si rincorrono notizie ed indicazioni, soprattutto sui social network, in ordine alle modalità di rivendicazione del rimborso della tassa di iscrizione agli ordini professionali.
Per questa motivazione e con la finalità di fornire idonee linee guida, la Segreteria Nazionale FIALS ha provveduto ad affidare specifico incarico all’Ufficio Legale in ordine a quanto in oggetto.
A seguito della predetta interlocuzione è emerso che allo stato attuale la sentenza del Tribunale di Pordenone non può comunque configurarsi come valido riferimento per arrivare ad incardinare un contenzioso, anche perché l’orientamento giurisprudenziale è per la maggior parte negativo all’istanza di rimborso, oltre ad essere la sentenza di Pordenone solo di primo grado e che appellabile, qualora non sia stato già fatto e che rischia di non reggere al vaglio della Corte di Appello.
Per queste motivazioni al fine di salvaguardare il diritto dei nostri associati si ritiene necessario, in questa fase, solo far inoltrare da parte dei nostri iscritti, alle amministrazioni di appartenenza, l’allegato format di lettera di interruzione dei termini della prescrizione, la copia di ricevuta dovrà essere consegnata alla Segreteria Provinciale Fials per un eventuale ricorso legale da attivare in futuro.
Come FIALS, tra l’altro, abbiamo sempre rappresentato la nostra contrarietà alla tassa obbligatoria a carico esclusivo dei professionisti senza che vi sia nessun rimborso da parte dei datori di lavoro, pur avendo un rapporto di esclusività con le stesse aziende sanitarie e né sgravi fiscali da parte dello Stato.
Al fine di evitare, in seguito, lunghi contenziosi legali che potrebbero, anche, incidere economicamente sui professionisti interessati, abbiamo inviato una nota al Ministro della Salute, Roberto Speranza e alla Ministra della Funzione Pubblica, Fabiana Dadone, che si allega in copia, per un incontro teso ad esaminare alcuni aspetti fondamentali emersi con la recente sentenza di Pordenone proprio per il personale dipendente in regime di esclusività, al fine di creare le condizioni per addivenire ad una soluzione che consenta di eliminare il pagamento diretto della tassa d’iscrizione all’Ordine che crea, anche, impoverimento economico tanto più che ancora non è stato nemmeno avviato il rinnovo del contratto nazionale per il triennio 2019-2021.
Vi terremo informati sull’evoluzione della controversia al fine di valutare successive azioni legali e sugli esiti dell’incontro con i Ministri.