Secondo l’associazione degli albergatori, non solo sarebbe un errore strategico ma anche una violazione delle normative destinare una parte degli incassi per altri scopi, come ad esempio l’abbattimento del Canone di Occupazione del Suolo Pubblico da parte delle imprese commerciali.
Ci sono dei comportamenti difformi da parte dei Comuni anche da noi sul fronte dell’imposta di soggiorno – attacca il Presidente provinciale di Potenza Michele Tropiano –, e questo stato delle cose è rischiosissimo per il futuro delle nostre strutture ricettive. Si tratta di una tassa sull’economia sgradevole in prima battuta e certamente inopportuna che porta poi una cattiva comunicazione e una pessima promozione in un settore di fortissimo traino per la Basilicata. Dobbiamo spingere sul Turismo ed invece veniamo affossati da scelte illogiche promosse dalle amministrazioni comunali. Ci troviamo di fronte – dice–, a Comuni più virtuosi e a Comuni che invece di avviare una politica di risparmi e di riduzione degli sprechi, non sono stati promotori di riunioni per concordare con gli albergatori prima di tutto e le altre amministrazioni limitrofe della stessa regione e di altre confinanti la modulazione dell’applicazione della tassa di soggiorno. Questi stessi amministratori fanno poi le vittime con gli albergatori dicendo che sono stati costretti ad applicare il balzello. Basterebbe che i Comuni limitassero le spese per poter evitare l’applicazione di un’imposta che andrà ad appianare le inefficienze del Pubblico. Ma – aggiunge – abbiamo anche esempi virtuosi come il Comune di Melfi con il sindaco Valvano con il quale abbiamo un positivo rapporto di concertazione specie per ridurre i tributi comunali a carico degli alberghi e dei ristoranti.
Confcommercio e Federalberghi riportano l’attenzione sul progetto a firma Confcommercio “Basilicata e Turismo” che in più occasioni il presidente provinciale Fausto De Mare ha presentato alla categoria e agli enti istituzionali. Chiediamo inoltre al governo – dice Tropiano – di sostenere il settore attraverso la riduzione della pressione fiscale che grava sulle imprese. Meno tasse sul lavoro, meno tasse sui beni strumentali, meno tasse sugli interventi di riqualificazione per rilanciare investimenti produttivi che creano ricchezza e posti di lavoro per tutto il Paese. Come occorre intervenire sulle lacune normative e sulla sostanziale assenza di controlli sul territorio che consentono all’area grigia della ricettività di dilagare a macchia d’olio nel far west di Internet mettendo a rischio i consumatori e alimentando la concorrenza sleale”.. La richiesta della federazione è di ridurre le imposte sul lavoro stagionale, aumentando lo sgravio Irap ed eliminando il cosiddetto contributo aggiuntivo; escludere dal prelievo Imu gli immobili strumentali; rivedere il meccanismo del tax credit.
Lug 09