La UILM Basilicata sarà presente il 19 febbraio al Tavolo della Trasparenza convocato presso la Regione Basilicata, un appuntamento che le organizzazioni sindacali chiedono da tempo per fare chiarezza sulla situazione della Val d’Agri e sull’attuazione del Protocollo d’Intesa sottoscritto il 5 maggio 2021.
Dopo anni di silenzio e inadempienze, pretendiamo risposte concrete da Regione Basilicata, Eni e tutti gli attori coinvolti. Il Protocollo di Sito non è solo un accordo per regolare i cambi d’appalto e garantire la salvaguardia occupazionale – temi fondamentali, su cui ancora oggi manca chiarezza “ vedesi il concetto di Lucanita’”– ma è un documento strategico che doveva delineare un percorso di sviluppo basato su transizione energetica, sostenibilità ambientale, economia circolare e tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori.
Abbiamo toccato diversi temi e nessuno può essere sottovalutato. La sicurezza è la priorità: denunciamo con forza lo scippo della postazione 118 e della mancata istituzione di un nucleo di primo intervento specialistico antiveleni e tossicilogico , da istituire presso la struttura Ospedaliera di Villa D’Agri, che il Protocollo d’Intesa prevedeva per garantire un servizio di emergenza adeguato ai rischi industriali della Val d’Agri. Il Protocollo stabiliva chiaramente che questi presidi dovevano essere attivati entro 150 giorni dalla firma, ma ad oggi nulla è stato fatto, anzi la postazione 118 e’ stata scippata ai lavoratori del Centro Oli.
Perché la Regione Basilicata non ha rispettato questi impegni? È inaccettabile che in un’area industriale strategica, con attività ad alto rischio, si continui a ignorare la sicurezza e la tutela della salute dei lavoratori e dei cittadini.
Sul fronte occupazionale, il tema dei cambi d’appalto, a partire da quello della Maersk, richiede massima trasparenza e garanzie occupazionali e salariali per i lavoratori coinvolti. Senza dimenticare la vertenza in atto che coinvolge i lavoratori di Revisud, che vivono da tempo i drammi del fallimento della propria azienda.
Allo stesso modo, i progetti avviati da Eni non hanno prodotto risultati concreti in termini di occupazione, anzi, ad oggi non si conoscono i tempi di realizzazione e soprattutto l’efficacia degli stessi.
Non possiamo accettare che si parli di transizione energetica senza una strategia chiara per la riconversione industriale e la riqualificazione professionale dei lavoratori del settore e dei giovani lucani.
Dove sono finite le iniziative di diversificazione economica ed economia circolare previste dal Protocollo? Dove sono le politiche di formazione e sviluppo delle competenze? Il tempo è scaduto e non possiamo permettere che la transizione energetica si trasformi in una crisi occupazionale devastante, come già sta accadendo nel settore dell’auto.
Chiediamo che il Tavolo della Trasparenza non sia un episodio isolato, ma diventi un luogo di confronto permanente, in cui Regione, sindaci, Eni e sindacati si assumano la responsabilità di dare risposte chiare e concrete. È necessario che Eni dica quali sono i suoi piani per il futuro, quali investimenti intende mettere in campo e quale sarà il reale impatto occupazionale nei prossimi anni.
Per la UILM Basilicata servono certezze, impegni concreti e una strategia chiara per garantire lavoro e sviluppo al nostro territorio.
Non c’è più tempo da perdere: il lavoro va tutelato oggi e garantito per il futuro. Regione ed Eni devono rispettare gli impegni presi.