Primo incontro operativo del Tavolo con gli attori del mondo agricolo. Presentato il documento preparatorio per l’avvio della Pac 2014-2020.
Primo incontro operativo questa mattina a Potenza nella sala Inguscio della Regione del Tavolo regionale del Partenariato sulla nuova programmazione agricola comunitaria 2014-2020 promosso dal Dipartimento Politiche Agricole e Forestali per illustrare le considerazioni preliminari contenute nella prima bozza di documento preparatorio e di accogliere contributi e osservazioni dai portatori di interesse per integrare proposte, istanze e idee all’interno del documento di programmazione, e lavorare insieme, efficacemente, per lo sviluppo rurale e l’agricoltura in Basilicata. La funzione del tavolo, infatti, è quella di garantire un pieno coinvolgimento degli attori del mondo agricolo nell’attività di analisi e di individuazione dei fabbisogni dello sviluppo rurale e nelle fasi di definizione della strategia del Psr 2014-2020. Nel pomeriggio, invece, l’appuntamento è a Matera alle ore 15.30 alla Mediateca Provinciale.
“E’ un’occasione di consultazione su cosa si vuol fare nel prossimo settennio nel settore agricolo– ha spiegato nel suo intervento iniziale l’assessore all’agricoltura, Michele Ottati. Bisogna capire che è fondamentale presentare progetti concreti sia per quanto riguarda le filiere, sia gli investimenti da fare per acque e foreste e, in generale, su investimenti strutturali. Tutela dell’ambiente e manutenzione del territorio – ha continuato Ottati – sono le priorità indicate dall’Ue e per questo chiediamo agli enti di ricerca e all’università di supportarci trasferendo la loro competenza scientifica per progetti che rispecchiano la strategia comunitaria. Gli sforzi da fare devono andare nella direzione di accrescere l’innovazione sia tecnologica sia organizzative e tecnico-gestionale. Saranno incentivate – ha concluso Ottati – la costituzione di nuove imprese e il ricambio generazionale per puntare a un’agricoltura più competitiva, al passo con i tempi e che miri a diventare la prima attività economica di questa regione”.
A presentare la bozza del documento preparatorio è stato Franco Muscillo, funzionario del Dipartimento che ha prima illustrato gli obiettivi della Pac, gli strumenti a disposizione (I e II pilastro) e le novità che riguardano un’agricoltura più ‘green’ orientata a remunerare i servizi collettivi forniti alla società e incentrata sulla competitività e l’innovazione.
Sei le priorità individuate per lo sviluppo rurale: 1) promuovere il trasferimento di conoscenze e l’innovazione nel settore agricolo e forestale e nelle zone rurali, 2) potenziare la redditività delle imprese agricole e la competitività, 3) promuovere l’organizzazione della filiera alimentare comprese la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti agricoli, il benessere degli animali e la gestione dei rischi nel settore agricolo, 4) preservare, ripristinare e valorizzare gli ecosistemi connessi all’agricoltura e alle silvicolture, 5) incentivare l’uso efficiente delle risorse e il passaggio a un’economia a basse emissioni di carbonio e resiliente al clima nel settore agroalimentare e forestale, 6) adoperarsi per l’inclusione sociale, la riduzione della povertà e lo sviluppo economico nelle zone rurali.
Nell’ottica della semplificazione amministrativa saranno proposti pacchetti di azioni, mentre la formulazione dei bandi sarà la sintesi dei fabbisogni espressi dagli attori del mondo agricolo. Diverse le osservazioni e i suggerimenti proposti durante l’incontro.
Il ciclo di incontri proseguirà con gli appuntamenti del 19 marzo a Rionero in Vulture e Avigliano, del 20 marzo a Villa D’Agri e Sasso di Castalda, del 21 marzo a Lagonegro e Tursi, del 26 marzo a Irsina.
Il documento è scaricabile sul sito www.basilicatapsr.it e i contributi potranno essere inviati all’indirizzo mail psr2020@regione.basilicata.it
Tavolo partenariato PSR 2014-2020 a Matera, le proposte della CIA
“E’ indispensabile focalizzare l’attenzione sulle risorse comunitarie da attivare su misure trasversali definite in ambito nazionale quali quelle in materia di bioderversità, risorsa idrica, rischio e rete rurale nazionale. Iniziative cosi complesse e articolate, non possono che essere calate all’interno della nuovo ciclo di programmazione 2014/2020 che in Basilicata ha una dotazione finanziaria di circa 750 Meuro a valere sul I° pilastro e circa 680 Meuro sul II° pilastro”. Lo sostiene il presidente regionale della Cia-Confederazione Italiana Agricoltori della Basilicata, Antonio Nisi, esprimendo condivisione per il processo di partenariato promosso dall’Assessore all’Agricoltura Ottati attraverso gli incontri di ieri a Potenza e a Matera sul nuovo Psr.
Nel sottolineare che “pari attenzione va riservata a quanto previsto all’art 53 del reg. 1035/13 i PEI (partenariati europei per l’innovazione), in quanto ci sono risorse e progetti in materia di ricerca”, per Nisi “è ancora più interessante la partita sulle quota di risorse rivenienti dal fondo di Coesione all’interno del quale si aprono interessanti opportunità per la Basilicata. Fondo di coesione all’interno del quale è possibile allocare iniziative afferenti il settore agricolo, sia sul versante infrastrutturale in particolare sulle reti irrigue, sia sul versante innovazione tecnologica, oltre che sul versante della governance, della mobilità. In quest’ottica proponiamo la definizione di progetti di sviluppo locale integrati a partire dalle reti d’infrastrutturazione minore, reti di connessione, la definizione di Aree Progetto, con la partecipazione sia dei soggetti economici privati che degli Enti locali nell’ambito delle misure per la crescita e lo sviluppo delle aree interne .
Al fine di rendere quanto piu’ efficace il nostro contributo nelle attività di confronto sul partenariato istituzionale e nell’ambito della nuova programmazione proponiamo e riteniamo necessario si tenga conto di alcune innovazioni metodologiche riguardo il PSR 2014/2020.
a) Agganciare la programmazione ad indicatori di settore, aderenti e calzanti allo status corrente dell’agricoltura lucana ed ai processi evolutivi registrati nei principali comparti.
b) Sostanziale modifica circa la gestione dei Bandi, che devono essere a sportello con candidature di ammissibilità continue.
c) Prevedere in sede di programmazione l’istituto della “Conferenza di servizi” fra i soggetti con competenze al rilascio di atti e documenti autorizzatori per la realizzazione di opere.
d) Definizione di un vademecum relativo agli investimenti in agricoltura da concepire con le altre PP.AA. interessate, a partire dai Comuni alle ASL.
e) Programmazione integrata e interfondo e l’adozione per la parte attuativa del contratto integrato di sviluppo, alla base delle iniziative di sviluppo locale e per le filiere produttive.
f) Un programma di formazione. informazione e animazione efficace verso gli operatori e i potenziali beneficiari.
g) Sostegno diretto alle produzioni a superficie di facile gestione.
A tale riguardo la Cia formula le seguenti proposte: Sostegno alla cerealicoltura tramite le minime lavorazioni, iniziative in grado di coniugare risparmi agronomici, tutela del suolo basso impatto ambientale e buoni risultati produttivi; Indennità compensative e misure di sostegno a superficie prevedendo i massimali d’indennizzo e sistemi di controllo semplici e poco onerosi.
Inoltre proponiamo una puntuale riflessione riguardo la possibilità data agli stati membri e alle Regioni circa i sottoprogrammi tematici. Essi sono strumenti strategici tesi a favorire risposte ad alcune specifiche esigenze territoriali, cosi come previsto dall’art. 7 del reg.1305/13.
Come Cia ci permettiamo di anticipare alcune idee che riguardano tale opportunità: pacchetto integrato giovani al nostro progetto futuro giovani. CIA 1000 aziende intelligenti nei prossimi 7 anni (riordino fondiario e farm intelligent); Sottoprogramma donne; Piccoli aziende; Filiere corte per la sistemi produttivi tipici e locali; Zone montane e produzioni di alta quota.
Infine – conclude Nisi – ribadiamo la proposta: sarebbe utile, anche come momento di supporto alle scelte della programmazione regionale 2014-2020, la convocazione e lo svolgimento, entro il prossimo mese di maggio, della Conferenza Agraria e dello Sviluppo Rurale Regionale”.
PSR: NAPOLI (FI), I BUONI PROPOSITI HANNO BISOGNO DI UNA VISIONE NUOVA DELL’AGRICOLTURA LUCANA
“Per il futuro dell’agricoltura lucana la questione centrale non è quella di individuare sei o più priorità, peraltro le stesse richieste dall’Unione Europea nella definizione della nuova PAC, quanto invece come raggiungere quegli obiettivi indicati oggi negli incontri di Potenza e di Matera che almeno sulla carta sono ampiamente condivisibili”: è il parere del capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale Michele Napoli. “Occorre, insomma – precisa – una visione nuova dell’agricoltura lucana. Una visione che va declinata attraverso una progettualità di più ampio respiro, tale da coinvolgere tutti i segmenti del mondo agricolo, agro-alimentare, rurale, zootecnico, agrituristico e dei servizi all’agricoltura al fine di imprimere quella svolta culturale utile per accantonare definitivamente il sistema Basilicata edificato nel corso di questi anni, nel quale le forze produttive si sono limitate a chiedere alla politica di stare all’interno di percorsi garantiti piuttosto che migliori condizioni di contesto. Gli agricoltori, come tutti gli altri settori dell’imprenditoria, hanno bisogno principalmente di una P.A. efficiente e moderna, meno ridondante ed oppressiva, con un’esigenza primaria: l’accelerazione del pagamento degli aiuti comunitari. Per alcune misure del vecchio Psr – è il caso di ricordarlo oggi che si sta scrivendo il nuovo – sono stati necessari sino a 1000 giorni per incassare materialmente il contributo relativo al progetto di lavori realizzati. Un tempo che pesa come un macigno sulle aziende agricole specie quelle a carattere familiare o individuale, tenuto conto che il credito agrario è congelato da troppo tempo. Di qui la necessità che ho già espresso al Presidente Pittella in occasione del dibattito in Consiglio sulla sua relazione programmatica di vedere sdoganato lo sviluppo attraverso le semplificazioni legislative e regolamentari, con una attenzione particolare ai piccoli operatori economici di tutti i settori che rischiano di asfissiare non per la competitività ma per le troppe regole spesso confuse. Oggi la competizione si gioca non solo a livello di imprese quanto anche e soprattutto a livello di sistema e questo significa che senza infrastrutture essenziali, di carattere viario e civile in primo luogo, le nostre aziende agricole non hanno alcuna possibilità di competere. In quest’ottica, quindi, diventa prioritario abbattere la burocrazia fine a se stessa, semplificare le regole, creare una macchina amministrativa pubblica più efficiente attraverso una seria “spending review” ormai non più procrastinabile”.
Per Napoli infine “il partenariato sulla nuova programmazione agricola comunitaria 2014-2020 si costruisce prioritariamente attraverso il completamento della riforma della governance di settore che è solo iniziata con la nomina, finalmente, del commissario unico dei Consorzi di Bonifica, atteso adesso alla prova dei fatti, mentre la riforma dell’Arbea come ha dimostrato proprio oggi il lavoro di audizione in Terza Commissione presenta ancora non poche lacune da colmare al più presto”.
AGIA (GIOVANI CIA): IN NUOVO PSR MIGLIORARE INTERVENTI RICAMBIO GENERAZIONALE
La nuova programmazione del PSR 2014-2020 dovrà migliorare gli interventi a sostegno del ricambio generazionale in agricoltura, introducendo nuove modalità di attuazione della misura 112 e del pacchetto giovani. E’ quanto chiede l’Agia-Cia, l’associazione degli imprenditori agricoli “under 40” della Confederazione, in occasione del primo incontro, organizzato dall’Assessore Ottati oggi a Potenza e a Matera per condividere le linee di indirizzo strategico della programmazione 2014-2020 per lo sviluppo rurale.
“Nonostante che, tra il 2007 e il 2012, con la misura 112 dei Psr sia stato supportato l’insediamento nel settore di alcune centinaia di giovani lucani (17mila in tutto il Paese)”, sostiene l’Agia, si tratta di cifre ancora basse, visto che tuttora per ogni agricoltore “young” ce ne sono 10 “over 65”. Senza contare il contestuale “numero elevato di rinunce alla misura”, considerato che le aziende neonate “trovano grandi difficoltà nell’attuare i loro piani di sviluppo”. Ecco perché, per il futuro, l’associazione dei giovani della Cia suggerisce che “andrebbe assicurata la possibilità di dividere i tempi di presentazione della domanda di premio del primo insediamento e della richiesta di finanziamenti per il piano aziendale sulle altre misure (111, 121, 311 etc.) individuando fasi di sviluppo successive che comunque mantengono lo stesso diritto di priorità legato al primo insediamento”.
“Se venisse introdotto, questo modo di procedere favorirebbe la crescita di progetti maggiormente basati sulle reali esigenze del giovane e della sua azienda -spiega l’Agia- diluendo nel tempo i suoi investimenti e il relativo rischio di abbandono dell’attività agricola, anche in età più avanzata, rinunciando agli sforzi fatti per l’avvio dell’impresa”.
Secondo l’Agia-Cia, infatti, la crisi economica e la bassa redditività dell’agricoltura stanno acutizzando il fenomeno dell’abbandono dei campi, ed è proprio per queste ragioni che, con la nuova programmazione, è necessario “ripensare profondamente le politiche per l’imprenditoria giovanile in agricoltura, passando da azioni finora tarate esclusivamente sull’insediamento dei più giovani e lo start-up a processi di accompagnamento e politiche che possano sostenere l’impresa nelle ‘fasi adolescenziali’”, quando “inizia a confrontarsi con il mercato e la concorrenza” e “deve rafforzare il consolidamento delle proprie posizioni e incrementare la competitività”.
In più, prosegue l’associazione della Cia “chiediamo che la nuova programmazione, oltre a favorire il ricambio generazionale, metta a sistema altre politiche e interventi rivolti ad aiutare processi di subentro, ma soprattutto capaci di agire sulle condizioni di contesto nazionale che determinano la competitività del sistema paese Italia”. In particolare “crediamo che l’accesso ai fattori di produzione possa essere agevolato con l’istituzione della Banca della Terra”, mentre per agevolare l’accesso al credito “bisogna rendere efficaci i diversi strumenti di garanzia già esistenti e che a oggi non riescono a sortire i risultati attesi”.
E ancora: “occorre accompagnare il giovane nella definizione e nella realizzazione della sua idea imprenditoriale, fornendo ‘consulenza’ continuativa di alta professionalità”, costruendo al contempo “un nuovo sistema relazionale e di mercato che lo supporti nel superare quelle che sono le principali barriere di accesso” come appunto la terra, il credito, la formazione e l’informazione. “Solo in queste condizioni -continua l’Agia-Cia- si riuscirà a realizzare un’impresa che potrà essere vitale, competitiva e di successo”.
“Stiamo assistendo a un fenomeno di rinnovamento del comparto: mentre i figli degli agricoltori che decidono di portare avanti l’azienda di famiglia si sono ridotti al 61 per cento del totale -rimarca la Cia Basilicata- una nuova tendenza avvicina al lavoro dei campi giovani laureati o professionisti di altri settori che decidono di mollare tutto e di cambiare vita”.
Alla base di questo fenomeno nuovo che sta attraversando il comparto ci sono più fattori. Quasi il 45 per cento di questi imprenditori “young” decide di investire in agricoltura dopo esperienze lavorative concluse negativamente nei comparti più vicini alla propria preparazione. Il 33 per cento dichiara di aver scelto l’agricoltura più per la qualità della vita in campagna che per le reali prospettive offerte dal settore. Mentre il restante 22 per cento è stato coinvolto nella scelta da amici e conoscenti, con cui poi ha iniziato l’esperienza lavorativa in azienda.
Qualunque sia il motivo di questa scelta, però, un elemento resta fondamentale: in otto casi su dieci sono stati aiutati dalla famiglia nella fase di “start-up” aziendale, per l’acquisto della terra (65 per cento), per i macchinari (45 per cento) e per la burocrazia di partenza (56 per cento).
Tavolo partenariato PSR 2014-2020 a Matera, nota Copagri: “Buono il metodo, ancora incerte le strategie”
Le valutazioni di Copagri al primo incontro del tavolo del partenariato per il PSR 2014-2020
“Le innovazioni, sia di azioni che di gestione, dovranno rappresentare il filo conduttore del nuovo Piano di Sviluppo Regionale”. Ai primi incontri del tavolo del partenariato sulle linee di indirizzo strategico della programmazione 2014-2020 per lo sviluppo rurale in Basilicata, il Vice Presidente della Copagri, Nicola Manfredelli, che ha partecipato all’incontro di Potenza e il Presidente, Nicola Minichino, che ha partecipato all’incontro di Matera, hanno specificato gli orientamenti dell’organizzazione in merito alle politiche del prossimo sessennio, che dovranno consentire di rilanciare il settore e di rispondere efficacemente alle esigenze degli operatori del settore.
Il confronto avviato dalla Regione sul documento preliminare di programmazione rappresenta un buon metodo di lavoro e concertazione voluto dall’Assessore Michele Ottati, che tuttavia dovrà essere tradotto in un programma di interventi in grado di assicurare la competitività del settore e di rimuovere gli ostacoli, soprattutto di natura burocratica e gestionale, che finora hanno frenato le potenzialità di sviluppo dell’agricoltura lucana.
Contestualmente alle azioni da prevedere a sostegno delle attività agricole, è indispensabile, fa rilevare la Copagri, risolvere i problemi di governance che hanno rappresentato un vero e proprio collo di bottiglia per la passata programmazione, in particolare nella confusione di compiti e funzioni tra il Dipartimento regionale e l’Organismo Pagatore, l’Arbea, che dovrà essere profondamente riformato e rivisto nel modo di funzionare. Non da meno va ripensato il criterio della spesa indirizzata fondamentalmente agli Enti e alle Amminsitrazioni pubbliche, dai Consorzi di bonnifica, agli Enti strumentali, alle Amministrazioni locali, che hanno finito per drenare gran parte delle risorse destinate agli agricoltori.
Le sei priorità previste dal Regolamento n. 1305 per il periodo 2014-2020, possono essere declinate positivamente soltanto se si mette mano ai fattori limitanti della precedente programmazione e se si perseguono con criteri aderenti alla realtà agricola lucana gli obiettivi prioritari indicati nel documento preliminare regionale, che andranno ulteriormente rafforzati, ad esempio attraverso interventi specifici sui fattori di competitività che ruotano intorno all’identità territoriale ed all’importanza dell’alimentazione. Decisiva, per la buona riuscita del programma di sviluppo regionale agricolo, è la questione dell’accesso al credito, che deve essere ripensato in forme diverse, anche mutualistiche ed autogestite, rispetto al passato, spostando l’impostazione dai fondi di garanzia verso i fondi di rotazione.
Relativamente alle “questioni aperte” prospettate nel documento preliminare, la Copagri condivide l’impostazione di considerare elegibile ai fini dei benefici, l’intero territorio regionale, senza tuttavia, con ciò smembrare la specificità delle sub-aree geografiche omogenee già definite con il processo di riordino dei territori delle ex comunità montane e delle aree programma. E’ altresì condivisibile l’impostazione dell’utilizzo del plurifondo per i progetti di sviluppo locale, mentre merita invece una riflessione più attenta l’applicazione del metodo del CLLD (Sviluppo Locale di Tipo Partecipativo) e la questione della connotazione organizzativa e funzionale e della dimensione finanziaria dei Gal, che devono recuperare l’operatività e la funzionalità originaria, a fronte dell’eccessiva burocratizzazione cui sono stati sottoposti.
Infine, hanno fatto notare Minichino e Manfredelli, rimangono ancora vaghe le indicazioni sugli orientamenti per i Sottoprogrammi previsti dalla regolamentazione comunitaria e per le modalità di costituzione dei Gruppi Operativi connessi ai Partenariati Europei per l’Innovazione.
Copagri Basilica
La fotogallery del convegno a Matera (foto www.sassilive.it)