Questa mattina nella sede della Regione Basilicata si è svolto un incontro cruciale per il futuro dello stabilimento Stellantis di Melfi e per l’intero comparto automotive della regione. Hanno partecipato il Presidente della Regione Vito Bardi, l’Assessore alle Attività Produttive Francesco Cupparo, i vertici di Stellantis, Confindustria Basilicata e delle principali organizzazioni sindacali del settore, tra cui Uilm e Uil rappresentati dai segretari regionali Marco Lomio e Vincenzo Tortorelli.
L’incontro ha segnato un importante passo avanti nel dialogo tra istituzioni, industria e parti sociali.
Piano industriale Stellantis e nuove produzioni
Durante l’incontro, Stellantis ha confermato quanto già annunciato nel piano industriale presentato a dicembre 2024 al MIT. I principali punti del piano sono:
• Marzo 2025: avvio della commercializzazione del modello DS 8.
• Giugno 2025: inizio della produzione della nuova Jeep Compass e del secondo modello Ds nelle versioni elettriche e successivamente ibride e dismissione del modello endotermico
• Novembre 2025: dismissione della produzione della Jeep Renegade endotermica e graduale transizione verso i nuovi modelli elettrificati.
Il processo di industrializzazione della DS 8 e’ terminato ed oggi si procede complessivamente con una media produttiva di 160 vetture al giorno .
Stellantis ha sottolineato che il piano industriale mira a consolidare la presenza dell’azienda nel territorio lucano e a migliorare l’efficienza produttiva e i costi energetici vedesi investimento , di circa 100 millioni di euro, relativo alla Centrale Biomasse e all’impianto fotovoltaico. Tuttavia, il passaggio all’elettrificazione si scontra con le difficoltà del mercato italiano, ancora poco preparato ad accogliere veicoli elettrici, e con le stringenti normative europee sulle emissioni di CO2.
Normative europee: un freno al settore
Le normative europee prevedono che, dal 2025, le case automobilistiche riducano le emissioni di CO2 a 92g grammi/km. Ciò implica che il 20-25% della produzione debba essere composta da vetture elettriche, a fronte di una domanda interna che non supera il 3%. Questo squilibrio tra offerta e domanda rappresenta una delle maggiori sfide per Stellantis e per l’intero settore.
UIL e UILM hanno ribadito che la transizione ecologica deve essere accompagnata da scelte più razionali. Le attuali politiche, imposte senza considerare le reali capacità del mercato e delle infrastrutture, rischiano di compromettere non solo la produzione, ma anche migliaia di posti di lavoro. Per questo motivo, il 5 febbraio 2025, una delegazione Uil UILM parteciperà all’iniziativa messa in campo a Bruxelles dal sindacato europeo per chiedere una revisione delle normative europee sulla transizione energetica.
Logistica e indotto: il nodo critico
Stellantis ha dichiarato che il 90% delle aziende dell’indotto ha già acquisito le commesse necessarie per i nuovi modelli, ma ha evidenziato gravi difficoltà nel settore della logistica. Questa criticità non può essere ignorata: molte aziende del settore stanno già affrontando procedure di licenziamento.
Per arginare la crisi, la Regione Basilicata ha annunciato un bando di formazione professionale, specificamente dedicato ai lavoratori della logistica. Il programma prevede corsi di 160 ore per sei mesi, con un’integrazione al reddito di 400 euro mensili per ciascun partecipante, oltre agli ammortizzatori sociali già in essere.
Parallelamente, UIL e UILM sollecitano il Governo nazionale a intervenire con un provvedimento straordinario, come già fatto in passato per altre situazioni di crisi, per ridurre gli oneri della cassa integrazione e supportare le aziende in difficoltà.
A Stellantis chiediamo con la nomina del nuovo referente Italia per la componentistica che si passi ad un’attenzione per le future commesse da garantire all’indotto e alla logistica di Melfi.
Un nuovo patto per Melfi e il rilancio del settore
UIL e UILM sostengono con forza la necessità di un Patto per Melfi, che preveda una strategia complessiva per la salvaguardia dell’occupazione e il rilancio del settore automotive. Questo patto deve includere:
• Politiche di sostegno al mercato: introduzione di un leasing sociale per le vetture elettriche, deducibile fiscalmente, per rendere accessibili i veicoli elettrificati anche alle famiglie con redditi medio-bassi.
• Sviluppo di infrastrutture: investimenti mirati per potenziare le infrastrutture di ricarica, ancora carenti in gran parte del Paese.
• Nuovi modelli produttivi: incentivi per favorire la transizione verso un sistema più competitivo e sostenibile.
Oggi, durante l’incontro in Regione Basilicata, si è ribadito altresì un concetto fondamentale: nulla sarà come prima. Il settore automobilistico sta affrontando una trasformazione radicale che richiede interventi strutturali e una visione a lungo termine.
In questo contesto, è essenziale sfruttare al meglio le opportunità offerte dall’area di crisi complessa. La diversificazione produttiva e l’attrazione di nuovi investimenti sono passi imprescindibili per garantire il futuro economico e occupazionale del territorio. Sarà necessario avviare progetti di riqualificazione professionale per permettere ai lavoratori del settore di essere ricollocati anche in comparti alternativi.
I volumi produttivi previsti per i prossimi anni nel settore automotive non saranno sufficienti a garantire un’occupazione stabile e duratura. Per questo, è indispensabile puntare su investimenti alternativi che possano creare nuove opportunità di lavoro.
Prossimi passi:
• Prossima settimana: si terrà un nuovo tavolo tecnico dedicato al bando per il settore della logistica, con l’obiettivo di affrontare le criticità attuali e definire soluzioni concrete.
• A breve: il Presidente Bardi convocherà un tavolo sull’area di crisi complessa, in cui si analizzeranno gli investimenti previsti e il loro potenziale impatto sulla creazione di nuova occupazione.
L’incontro di oggi rappresenta un passo significativo in un percorso complesso e pieno di sfide. UIL e UILM continueranno a lavorare per garantire che la transizione verso un nuovo modello industriale sia giusta, sostenibile e capace di tutelare i lavoratori, le imprese e l’intero sistema produttivo.
È fondamentale mantenere alta l’attenzione su Melfi, che rappresenta un pilastro non solo per l’economia lucana, ma per l’intero settore automobilistico italiano. Non è sufficiente la consapevolezza che il 2025 sarà un anno critico per l’automotive. Solo attraverso un dialogo trasparente e scelte condivise si potranno affrontare le sfide del futuro e costruire un nuovo capitolo per lo stabilimento Stellantis e per la Basilicata.