Riceviamo e pubblichiamo una nota del Tavolo VerDe Basilicata in cui si denunciano “i disservizi, le vessazioni e i tentativi estorsivi messi in atto dal Consorzio di Bonifica a danno degli agricoltori e del territorio con la complicità del Governo Regionale”.
Il commissario del Consorzio di Bonifica, con apposita delibera N.85 del 19/02/15, ha messo in atto ulteriori aumenti dei canoni irrigui e dei veri e propri tentativi estorsivi, confermando anche il tributo E.I.P.L.I., a danno di tutti coloro i quali sono legati a diverso titolo alle aziende agricole irrigue.
In altri termini, un qualsiasi produttore proprietario o non proprietario di un’azienda agricola servita da impianti irrigui collettivi, riportata nel famigerato elenco dell’utenza morosa (registro delle morti), con la su citata delibera non può usufruire del servizio irriguo, pur volendo pagare in anticipo il relativo canone.
Come se non bastasse, il commissario, sempre con la stessa delibera impone un aumento del canone irriguo che va oltre il 15% ; ciò significa che, per irrigare un ettaro di terreno a domanda per l’anno 2016 e fino a marzo 2017, si pagherà sino a 460 euro.
Le conseguenze di tale provvedimento si vanno ad aggiungere a tutte le altre imposizioni consortili, e, in particolar modo, al tributo 660 già oggetto di contenzioso fra utenza e Consorzio di Bonifica, poiché ritenuto sproporzionato e irragionevole da parte anche della giurisprudenza (vedi varie sentenze).
Se a ciò aggiungiamo poi il disservizio connesso all’erogazione idrica per uso agricolo, come gli inspiegabili turnazioni, limitazioni di portate, inspiegabili interruzioni di erogazione, mancata sistemazione della rete dei canali di bonifica, qualità dell’acqua erogata, il quadro viene a completarsi nella sua completa negatività con conseguenze disastrose sui bilanci dell’aziende. Tavolo Verde Basilicata dal canto suo ritiene che sia le politiche consortili, sia il colpevole silenzio del governo regionale vanno ad infliggere un ulteriore colpo al territorio e ai fragili bilanci dei coltivatori, i quali si trovano già a fronteggiare purtroppo la perdurante crisi di mercato dei prodotti agricoli, la crisi economica generale, i diversi balzelli (vedi l’IMU) del governo nazionale, l’incertezza di prospettive e le conseguenze delle calamità naturali e dei disastri ambientali.
I produttori e il mondo agricolo nel suo insieme dicono NO! alle politiche di rapina, di abbandono e di vessazione, volute sia dal governo nazionale che dal Governo Regionale anche attraverso il Consorzio di Bonifica ai danni di chi lavora e produce beni e servizi per sé e per gli altri.
Per queste ragioni Tavolo Verde Basilicata invita le autorità regionali competenti, S.E. il Prefetto di Matera, il Commissario del Consorzio di Bonifica ad intervenire in tempi brevi per:
1- Sospendere l’efficacia della delibera N°85 del 19/02/15 a firma del Commissario del Consorzio di Bonifica.
2- Ripristinare in tempi stretti il servizio irriguo su tutto il territorio, indispensabile per fronteggiare l’urgenza legata al periodo siccitoso che sta compromettendo irreversibilmente molte colture agrarie e in modo particolare quelle di pregio.
3- Sospendere o/e revocare gli atti amministrativi inerenti la riscossione del tributo N°660 e di tutte le pendenze a carico dell’utenza relative al tributo irriguo per le annate precedenti, anche perché molti di essi risultano inesatti e non in linea con la reale situazione.
Gli interventi sono tanto più necessari quanto urgenti perché fra i produttori agricoli si è determinato uno stato di esasperazione e di disagio che potrebbe sfociare in manifestazioni dagli esiti non prevedibili per i quali Tavolo Verde Basilicata declina ogni responsabilità.