La Regione Basilicata ha recentemente adottato la Strategia regionale per la specializzazione della ricerca ed innovazione,ed individua,nei diversi ambiti anche quello del cluster della bioeconomia che include le tematiche della chimica verde. A tal proposito, il 18 marzo scorso presso il Centro Ricerche di Pantanello ha presentato il Progetto Biogreen:”Il Cluster della Bioeconomia della Basilicata nel contesto delle strategie europee e nazionali:prospettive di sviluppo”.
In sostanza,il progetto proposto dall’ENI prevede la coltivazione della pianta arbustiva Guayule in alternativa alle rinomate colture agro-alimentari che sia in termini economici che in termini ecologici rappresentano un comparto strategico per l’economia regionale nonostante le difficoltà della crisi del settore primario.
La volontà manifestata dalla Regione è quella di diffondere la coltivazione della coltura industriale (Guayule)soprattutto nelle aree ad alta vocazione agricola attraverso specifici incentivi ai coltivatori,ad esempio con “punteggio elevato” per chi accede al PSR con alti posti in graduatoria; ovvero sia, qualsiasi azienda agricola che aderirà al progetto “Biogreen” sarà avvantaggiata rispetto alle altre nell’usufruire dei benefici della PAC e delle misure di accompagnamento della Regione Basilicata attraverso il nuovo PSR 2014/2020.
Se malauguratamente il progetto “Biogreen” dovesse andare in porto,cosi come viene inteso dal Governo Regionale in accordo con alcune multinazionali si aprirebbe un’ulteriore pagina nera per il sistema agro-ambientale regionale e sancirebbe una netta inversione di rotta rispetto alla “Carta di Milano EXPO 2015” che tra le altre cose sancisce il principio della priorità “Nutrire il mondo con beni agro-alimentari” utilizzando al meglio le risorse naturali(carattere rurale del territorio,valorizzazione della biodiversità,conservazioni del suolo,valorizzazione delle innovazioni tecnologiche,rapporto stabile fra uomo e territorio ecc.)
Invece cioè di utilizzare al meglio le superfici agricole per la produzione di beni di cui il nostro Paese è deficitario come il grano, latte, carni, si pensa a proporre la coltivazione “Paulownia” per ottenere biomassa e combustibile. Invece di aumentare le produzioni agroalimentari di nicchia e di qualità che già hanno il riconoscimento del Made In Italy e che trovano fortuna sui mercati internazionali, si pensa alla chimica verde per assoggettare ulteriormente l’agricoltura al monopolio dell’industria chimica e alle multinazionali. Invece di valorizzare “specie ed ecotipi” che potrebbero dare valore aggiunto al reddito dei piccoli e medi produttori agricoli per la qualità e la specificità nelle diverse diete (spezie, concentrati di antiossidanti, piante officinali ecc.) si propone la coltivazione del cespuglio “Guayule” per ottenere gomma naturale, miscugli di resine e legno da bruciare. In luogo di un attività agricola a basso impatto ambientale e con funzione specificatamente ecologica, il “Progetto Guayule” vuole orientare l’agricoltura lucana verso un tipo di “agricoltura industriale” che richiede l’impiego di elevate risorse idriche, consumo di concimi ed antiparassitari e costi elevati per l’adozione di mezzi tecnici prodotti dall’industria. Ancora una volta viene fatto da parte del governo regionale il tentativo di sacrificare sull’altare degli interessi dell’industria chimica e della grande finanza il settore primario. Ancora una volta si vuol accentuare la subordinazione dell’agricoltura all’industria e alla speculazione finanziaria senza alcun risvolto positivo economico per le aziende agricole e senza alcuna garanzia per i livelli occupazionali. Non meno preoccupante è il quadro che verrebbe a delinearsi relativamente alle responsabilità sulla messa in sicurezza del territorio (vedi SIN., aree inquinate, rischio idrogeologico ecc.); e poi che fine farebbe la nobile proposta di elevare “l’area meta pontina ad alta vocazione agricola e turistica”? Non si consoliderebbero ulteriormente gli interessi che gravitano attorno all’attività estrattiva ed inquinante “causa molti mali”?
Apr 01