Ci voleva anche la crisi del centrodestra regionale oltre a quella idrica. Che la maggioranza di Centro destra del generale Governatore Bardi vivesse una difficile situazione era nell’aria sin dal travagliato parto ritardato di quattro mesi: l’esecutivo si insedia solo nel mese di luglio. Che il funzionamento della Giunta Bardi Latronico sia inceppato si sapeva da quando non furono date risposte adeguate alle comunità che si trovarono e si trovano ad affrontare la crisi idrica anche per il potabile.
La situazione è stata ben compresa anche da chi necessità di cure mediche, da chi aspetta risposte concrete che ha subito danni sia dall’andamento climatico siccitoso, sia da chi ha dovuto rinunciare alla attività agricola-zootecnica. L’elenco delle mancate risposte, nonostante le promesse, potrebbe continuare fino ad arrivare alla mancata messa in sicurezza della S.S.Basentana 407 che tanti danni arreca alle comunità interessate.
Ciò che più interessa al vasto territorio Metapontino è la prospettiva e il futuro a breve dell’agricoltura che resta un comparto strategico per l’ economia e per l’ occupazione dell’ intera Regione, dove i territori comunali continueranno a pagare le conseguenze dei mancati interventi per la messa in sicurezza e per la gestione ed erogazione delle acque lucane. La crisi politica regionale andrà a peggiorare ulteriormente disfunzioni, dilaterà ancor di più i tempi di intervento per riabilitare infrastrutture e mettere in esercizio opere abbandonate e mai riparate; in definitiva vi è il rischio reale di mandare in fumo anche quei pochi finanziamenti in attesa di essere cantierizzati.
A fronte di di un tale rischio i Comuni del Metapontino con la provincia di Matera dovrebbero costituire una Unità di Crisi di ordine Istituzionale per gestire sia l’emergenza che la perdurante crisi idrica derivante prevalentemente dalla pessima gestione delle infrastrutture e del servizio irriguo in capo sia alla Regione che al Consorzio di Bonifica.