In merito ad alcune dichiarazioni rilasciate dal consigliere Di Trani, al netto delle polemiche e strumentalizzazioni su temi quali la salute e l’ambiente, l’Amministrazione comunale di Pisticci tiene a precisare che argomenti così rilevanti andrebbero affrontati con cognizione di causa: l’AIA di Tecnoparco è stata concessa dalla Regione Basilicata nel settembre 2010, con una durata di sei anni, sostituendo in toto la precedente AIA del 2009 (D.G.R. 2387 DEL 01.09.2010), in seguito all’aggiornamento tecnico effettuato sull’impianto di Pisticci Scalo. Successivamente l’Unione Europea, con la direttiva 2010/75 relativa alle emissioni industriali (recepita dal legislatore italiano con d.lgs. 46/2014), è intervenuta sul rinnovo periodico dell’AIA prevedendo una durata di dieci anni. Alla luce di ciò, il prolungamento dell’AIA sarebbe stato automatico, ma la Regione Basilicata, sulla scorta delle inchieste della magistratura e dei numerosi interventi di modifica non sostanziale dell’impianto intervenuti negli ultimi anni (ben 8 dal gennaio 2013 al febbraio 2016), ha ritenuto necessario, nell’aprile 2016, avviare un procedimento di riesame dell’AIA di Tecnoparco. In una nota inoltrata alla società nel mese di luglio 2016 la Regione, nel comunicare l’avvio del procedimento di riesame, ha specificato che “fino alla pronuncia dell’Autorità competente in merito al riesame, il gestore continua l’attività sulla base dell’autorizzazione in suo possesso” (art. 29 octies comma 11, d.lgs. 152/06). E’ evidente quindi che è del tutto infondata e tendenziosa l’affermazione di Di Trani circa il prosieguo delle attività di Tecnoparco in assenza di AIA!
A seguito poi della sospensione delle attività del COVA di Viggiano, deliberata dalla Giunta regionale lo scorso aprile, l’impianto Tecnoparco di Ferrandina è stato fermato e nell’impianto di Pisticci non vengono trattate le acque reflue della lavorazione petrolifera, ma soltanto le acque del sottosuolo che non hanno la stessa carica impattante di quelle derivanti dalle attività di coltivazione di idrocarburi, smaltite negli scorsi anni e che numerosi problemi hanno portato al territorio pisticcese, memore della stagione dei miasmi. Come mai in quel periodo di evidente rischio per la salute umana e per la tutela del territorio nessun provvedimento è stato adottato dall’allora Sindaco Di Trani, che oggi a gran voce chiede la chiusura dell’impianto, sulla scorta di non meglio precisate situazioni di pericolo?
“Potremmo anche noi adottare un’ordinanza bufala come quella emessa nel 2015 di stop al trattamento di reflui che già non arrivavano a Tecnoparco a seguito di interventi di manutenzione del COVA – spiega il sindaco Verri- ma preferiamo non prendere in giro nessuno ed affrontare con serietà un problema cruciale per il futuro del nostro territorio, dando seguito alle numerose iniziative messe in campo in questi primi mesi di amministrazione: abbiamo avviato interventi di monitoraggio ambientale con analisi sia sullo scarico di Tecnoparco, sia sullo stato dell’acqua potabile di Marconia che è legata all’impianto del Pertusillo, che saranno ripetuti periodicamente, ci siamo confrontati con gli enti coinvolti nelle tematiche ambientali, come la Fondazione Osservatorio Ambientale della Regione Basilicata, la Fondazione Basilicata Ricerca Biomedica e con la stessa Regione, perché i cittadini della Valbasento siano inseriti nello screening sanitario previsto per le zone della Val d’Agri. Da notizie informali, delle quali abbiamo chiesto ufficialmente conferma alla Regione, è ormai prossima l’indizione della Conferenza di Servizi per il riesame dell’AIA, nella quale porteremo avanti il deliberato del consiglio comunale aperto tenuto nello scorso mese di dicembre.
Non bisogna poi dimenticare che il Comune di Pisticci si è costituito parte civile nel procedimento penale che coinvolge oltre ad ENI la società Tecnoparco per il traffico illecito di rifiuti, rispetto al quale proprio qualche giorno fa ci sono stati i rinvii a giudizio.
Oltre a queste iniziative, come Sindaco e prima ancora come cittadina, ho fatto mie alcune segnalazioni pervenutemi in forma anonima circa anomalie nelle lavorazioni di Tecnoparco, rivolgendomi personalmente al Comando dei Carabinieri del NOE perché venga fatta chiarezza su quanto rilevato.
E’ facile sbraitare sui social, fare proselitismo via chat e divulgare notizie false che suscitano allarmismi in una popolazione ormai stanca di essere bombardata di informazioni contraddittorie e non verificabili e che ha diritto alla chiarezza: come esponente del Movimento 5 Stelle, primo tra tutti ad affrontare tematiche ambientali e a scagliarsi contro le numerose inadempienze che negli anni hanno portato la Basilicata a diventare osservata speciale, ho il dovere di agire con responsabilità e con cognizione di causa, restituendo ai cittadini verità ed iniziative concrete a tutela del territorio. Lascio ad altri il populismo e le strumentalizzazioni di bassa lega”.
Mag 17