Anche se da gennaio a settembre 2014, registriamo qualche miglioramento sul fronte dei tempi di pagamento della Pubblica amministrazione nei confronti delle piccole imprese fornitrici di beni e servizi, è sempre la burocrazia il nemico numero uno. A sottolinearlo è Antonio Miele (Confartigianato) presidente di Rete Imprese Italia Potenza, riferendo che in 9 mesi si sono accorciati, in media, da 104 a 88 giorni. Ma restiamo distanti dal termine dei 30 giorni imposto dalla legge. Come ha evidenziato il presidente della Camera di Commercio di Potenza Pasquale Lamorte in occasione della Giornata della Legalità promossa da Confcommercio – aggiunge – il caso più clamoroso è rappresentato da noi dall’operazione Sblocca Crediti. La Cciaa di Potenza ha messo a disposizione di 5 banche un fondo complessivo di 500 mila euro: solo una banca ha istruito per altro una sola pratica. Il risultato: la Cciaa è stata costretta a spostare l’operazione verso altri strumenti di credito più efficaci. Di qui – continua Miele – il nostro impegno a rafforzare i Consorzi Fidi per consentire alle pmi di reggere gli effetti devastanti della crisi aggravati dai ritardi nel pagamento della P.A.
Soltanto il 15% degli imprenditori intervistati da Confartigianato – riferisce Miele – dichiara di essere stato pagato entro il termine previsto dalla normativa. Mentre appena l’8% delle imprese sostiene di non aver ancora riscosso il credito. In crescita, invece, dal 12% al 19% la percentuale di imprese che segnala comportamenti anomali da parte della Pa: tra questi la richiesta di ritardare l’emissione delle fatture, la pretesa di remissione delle fatture, la contestazione pretestuosa dei beni e servizi forniti alla Pa.
Il sondaggio Confartigianato mostra che gli Enti pubblici più virtuosi sono le ASL che a settembre riescono a saldare le fatture in 75 giorni, rispetto ai 106 giorni rilevati a gennaio 2014. Più lenti i Comuni con 89 giorni rispetto ai 104 di gennaio. Peggiore, rispetto alla media nazionale, la situazione nel Mezzogiorno dove la Pa impiega 108 giorni per saldare le fatture alle imprese (erano 122 a gennaio 2014).
Il problema dei ritardi di pagamento rispetto al limite legale è diffuso tra tutte le aziende, ma particolarmente sentito tra quelle del settore costruzioni, dove solo l’8% delle imprese viene pagato entro i 30 giorni dalla fatturazione.
Le cose non migliorano nei rapporti commerciali tra privati: per il 36,6% delle imprese i tempi di pagamento si sono allungati, a fronte del 50% di imprenditori che non hanno rilevato cambiamenti, mentre appena il 13,9% dei creditori rileva un calo dei tempi per il saldo delle fatture.
“Le nostre imprese – sottolinea Miele – hanno bisogno di certezze sul diritto a veder finalmente onorati i loro crediti. Una volta risolto definitivamente il problema dei debiti accumulati in questi anni, per evitare che il fenomeno si ripeta occorre finalmente adottare la compensazione diretta e universale tra i debiti e i crediti verso la PA”.
“La compensazione, prevista tra i criteri della legge delega di riforma fiscale – spiega il Presidente di Confartigianato – rappresenta la strada più semplice per restituire risorse e serenità agli imprenditori. Confartigianato la indica da tempo. Si tratta di fare leva proprio sulla doppia veste dello Stato: esattore e pagatore, consentendo agli imprenditori la compensazione tra i crediti che vantano nei confronti della Pubblica amministrazione con le imposte e i contributi da pagare al Fisco. Parliamo di una somma di 26 miliardi che equivale ai versamenti allo Stato effettuati in un anno dalle imprese fornitrici di beni e servizi alla Pa. Questa operazione equivarrebbe a una iniezione di liquidità, servirebbe ad allentare la morsa che schiaccia gli imprenditori e aprirebbe finalmente la stagione di rapporti di fiducia tra Stato, Regioni, Enti locali e imprese”.