E’ stato il “ponte” dei borghi, confermando da una parte che è il “prodotto turistico” di più forte appeal (specie per il turismo di prossimità) e dall’altra il potenziale solo parzialmente espresso. Su tutti il “caso Sant’Angelo Le Fratte” con un alto numero (del resto non nuovo) di presenze durante i giorni del ponte. Ma attenzione: non è oro tutto ciò che luccica, perché proprio da Sant’Angelo riparte la richiesta di ricettività e servizi adeguati se non vogliamo continuare al “turismo mordi e fuggi” soprattutto nei borghi, quello che produce buoni fatturati (per un massimo di tre giorni) ad un paio di ristoranti e bar. E non possono bastare poche decine di camere a soddisfare la richiesta destinata a crescere. Ed è quello che stiamo facendo, attraverso il Progetto Terre di Aristeo, in parte con investimenti privati, finalizzati ad accrescere la ricettività nei borghi, che resta una priorità per incrementare l’attrazione turistica in sintonia con la strategia perseguita dal Pnrr. Lo evidenzia una nota di Terre di Aristeo, a firma dell’a.d. Saverio Lamiranda.
Il tema oggi non è più quello di una volta, la carenza di risorse finanziarie, ma come spenderle al meglio e con benefici da produrre per l’economia locale e quindi l’occupazione. Nella nota si riferisce che lo stanziamento complessivo per il settore “Turismo” collegato al Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, è di a 2,4 miliardi al fine di ammodernare le strutture turistiche. Lo prevede un Decreto legge approvato dal Governo, comprendendo però una parte che sarà introdotta anche attraverso atti amministrativi.
Siamo sulla strada giusta e – sottolinea Lamiranda – stiamo facendo fino in fondo la nostra parte insieme ai Comuni. Per questo abbiamo proposto un “progetto Pilota integrato” capace di coinvolgere i diversi segmenti produttivi e sociali necessari per conseguire l’obiettivo prefissato. Una filiera completa e capace di cointeressare tutti i segmenti pubblici e privati, produttivi e di servizio (agricoltura, enogastronomia, artigianato ecc.). A partire dal soggiorno nei borghi per noi di minimo tre notti per fare veramente turismo. Questo deve essere il primo obiettivo strategico di tutta la Regione insieme a tutte le comunità municipali coinvolte per promuovere il turismo rurale in modo integrato e sostenere la cooperazione fra soggetti pubblici e privati. La scelta del partenariato con il coinvolgimento attivo dei soggetti istituzionali ed imprenditoriali impegnati nel sistema turistico e in quello agroalimentare (e non solo) ci vede da tempo attivamente coinvolti”.