Terrejoniche, un anno dopo. Il movimento nato dopo l’alluvione che ha colpito il 1° marzo 2011 il Metapontino e la fascia jonica che coinvolge i territori del tarantino torna a rivendicare i diritti delle aziende e dei cittadini colpiti dalla calamità naturale. Dopo la conferenza stampa convocata all’interno della Cappella dei Celestini Palazzo Loffredo intorno all’ora di pranzo Gianni Fabbris in rappresentanza di Terrejoniche ha incontrato in Consiglio Regionale i Capigruppo per fare il punto della situazione. Riportiamo di seguito il testo con le richieste avanzate dal movimento nato a difesa delle terre joniche.
Ad un anno di distanza dall’alluvione di Marzo, noi stiamo facendo tutto il nostro dovere: voi no!
Giovedì 1° Marzo non rimarremo lungo i fiumi del Metapontino e di Marina di Ginosa. Usciamo di nuovo dalle nostre terre e dalle case ferite per chiedere conto di impegni ancora non mantenuti. Noi stiamo facendo tutta la nostra parte ed abbiamo contribuito, in questo lungo anno di mobilitazione, ad incassare risultati straordinari per tutti i cittadini lucani e pugliesi (due Ordinanze straordinarie del Presidente del Consiglio dei Ministri per l’alluvione di Puglia e Basilicata, 16 ml di Euro fra Puglia e Basilicata per la prima emergenza, la sospensione dei pagamenti INPS e INAIL per le aree alluvionate, la dichiarazione di incostituzionalità per la tassa sulle disgrazie) ma non abbiamo ancora visto un Euro di risarcimenti per i danni subiti, non è stato speso un Euro di quanto è stato stanziato per la messa in sicurezza del territorio, gli atti amministrativi dei Commissari per l’alluvione procedono con insopportabile ed offensiva lentezza.
Nel frattempo, basta qualche giorno di pioggia perchè i fiumi continuino ad esondare e la situazione di quanti sono stati colpiti dalle alluvioni di Marzo (e da quelle precedenti) e non hanno avuto alcun ristoro sta precipitando. Il Ministero degli interni nella sua relazione al parlamento sulle attività antimafia a pag. 227 recita: “..Il notevole danno economico, tuttora in fase di quantificazione, correlato ai gravi eventi alluvionali di Marzo 2011, potrebbe innescare nel settore agricolo il ricorso all’esercizio abusivo del credito ed all’usura, nonché stimolare interessi della confinante criminalità organizzata…”. Dunque non erano provocazioni del Comitato TerreJoniche: la situazione sta precipitando e, purtroppo, quello che Il Ministero degli Interni denuncia come possibilità è per noi una certezza già ora.
Oggi, pretendiamo ben altre ed immediate certezze.
Entro 15 gg va terminato l’iter previsto dalla prima OPCM per Puglia e Basilicata. Vendola e De Filippo (i due commissari) devono presentare gli atti che certificano i bisogni economici certi, i criteri di riparto delle somme necessarie, gli aventi diritto per i risarcimenti, il piano generale per la messa in sicurezza del territorio. Senza questi adempimenti (che avrebbero dovuto essere compiuti entro 60 gg) non si potrà impostare una seconda Ordinanza che stanzia e destina le risorse importanti di cui abbiamo bisogno
Vanno resi operativi ed utilizzati i fondi già stanziati per la messa in sicurezza del territorio e per evitare che i Comuni rischino il dissesto finanziario
Va messa in campo con ogni urgenza un’iniziativa per salvare le aziende e le famiglie più colpite che insistono nell’area epicentrica dal rischio dell’usura in attesa che i risarcimenti possano essere erogati. Il Comitato, anche su questo, ha avanzato proposte precise su cui occorre investire con immediate disponibilità finanziarie.
Il mese di marzo 2012 sarà ricco di iniziative e mobilitazioni in Basilicata e Puglia:
Potenza 1° Marzo Conferenza Stampa e incontro con i Capigruppo
Potenza 2 Marzo – Mobilitazione
Taranto 5 Marzo – Conferenza Stampa e incontro pubblico (ore 10 Provincia di Taranto)
Bari 6 Marzo – Mobilitazione
Puglia/Basilicata 6-23 Marzo iniziative di mobilitazione
Matera/Taranto – 23/24/25 Marzo Forum Nazionale “Maipiù” per dare vita alla rete nazionale dei cittadini e delle istituzioni colpiti dalle alluvioni