“La forte determinazione di Amalia, l’imprenditrice agricola di Casale Nibbio, una piccola frazione rurale di Amatrice, a resistere dopo il terremoto che ha fortemente danneggiato laboratorio e stalla dell’azienda di famiglia, è un segnale importante della volontà di una generazione di agricoltori, i giovani, che è innamorata della terra e non ha intenzione di andare via”. Lo afferma Maria Pirrone, presidente nazionale di Agia, l’associazione dei giovani imprenditori della Cia in Basilicata per inaugurare una nuova azienda agricola diretta da una giovane donna che – dice – “come Amalia è la testimonianza del futuro dell’agricoltura multifunzionale che resiste di fronte ad ogni forma di difficoltà. Amalia sarà costretta a trovare nuovi mercati di vendita del miele e dei formaggi della propria azienda, a ricostruire laboratorio e stalla, a mettere in sicurezza il gregge, ma l’impegno va incoraggiato e sostenuto. Ed è quello che vogliamo fare come associazione di giovani imprenditori che sono mobilitati in queste ore in tutt’Italia per manifestare solidarietà e per dare aiuti alle comunità rurali colpite dal sisma. Ci sono agriturismi delle aree limitrofe a quelle terremotate che hanno messo a disposizione l’accoglienza di famiglie e aziende che stanno raccogliendo aiuti alimentari da consegnare alle mense organizzate dalla Protezione Civile perché comunque siano garantiti prodotti tipici e di qualità. Le parole di Amelia – “Non me ne vado, abbiamo tutto qui. Un bel respiro e si riparte. Cerchiamo di aiutarci l’un l’altro per superare il disastro” – sono un incoraggiamento per giovani e meno giovani agricoltori dei centri terremotati. L’esperienza che viene da altre aree rurali colpite da sisma, dall’Emilia, all’Abruzzo sino a Irpinia e Basilicata è in proposito significativa perché in quelle tragiche situazioni sono stati innanzitutto i giovani in prima fila ad assicurare la ricostruzione di stalle, laboratori e aziende distrutte e con essa la ripresa produttiva e dell’economia rurale. Proprio come accade in Va d’Agri con la nuova azienda di Maria Chiara che è anch’essa un simbolo di come sia possibile superare il terremoto (qui del 1980) e persino un “altro terremoto” per l’agricoltura che è il petrolio estratto a pochi passi da aziende agricole e zootecniche che non hanno nulla da invidiare ai profitti del greggio”.