La Coldiretti provinciale di Matera torna ad occuparsi della querelle relativa ai terreni agricoli del Comune di Montescaglioso. E lo fa con una lettera aperta del presidente provinciale della confederazione agricola, Gianfranco Romano, inviata al sindaco, Vincenzo Zito, a beneficio “dei cittadini e degli imprenditori agricoli interessati, senza alcuna vena polemica, ma al fine di chiarire l’operato della scrivente organizzazione”. “In primis non posso esimermi dal precisare che l’affermazione secondo la quale la Coldiretti, con la nota diffusa dalla sezione di Montescaglioso, sarebbe scesa in campo per difendere e garantire “i furbetti del canone” non corrisponde al vero – scrive Romano – La nota dell’attento e attivo presidente Dichio, infatti, non fa alcun riferimento a situazioni di morosità ma è volta – com’è giusto che sia – a rappresentare e tutelare le ragioni dei numerosi imprenditori agricoli che, avendo stipulato con il Comune un regolare contratto di affitto registrato e avendo periodicamente corrisposto il canone rivalutato in misura del 75% dell’incremento dell’indice Istat come indicato nei contratti, oggi rischiano di vedersi negare il rilascio del cosiddetto certificato di conduzione, indispensabile come sai per espletare i procedimenti amministrativi aziendali con efficacia nei confronti della Pubblica Amministrazione. Come noto la Coldiretti – continua Romano – ha prontamente aperto un canale di intermediazione con la tua Amministrazione, sin dalla pubblicazione della deliberazione n. 85 del 2018 della Giunta da te presieduta, con la quale – senza alcun preventivo confronto con le organizzazioni agricole provinciali – è stato disposto l’incremento “unilaterale” dei canoni di affitto dei terreni agricoli acquisiti al patrimonio disponibile del Comune, senza alcuna distinzione tra rapporti in essere e futuri. Consapevoli della situazione di dissesto finanziario in cui versa il Comune di Montescaglioso, ci siamo prontamente attivati per aprire un tavolo di concertazione presso la sede Comunale attraverso numerosi incontri, sempre cordiali e proficui, durante i quali, in maniera chiara e cristallina, abbiamo esposto le nostre valutazioni. In particolar modo sulla non applicabilità dell’incremento dei canoni ai rapporti in essere. La nostra Federazione Provinciale si è fatta inoltre carico di incontrare a più riprese gli imprenditori interessati, facendo chiarezza sugli aspetti giuridici e amministrativi anche con il supporto di legali, al fine di evitare fenomeni speculativi di disintermediazione dannosi tanto per le imprese agricole quanto per la pubblica amministrazione. Il ruolo delle organizzazioni sindacali è proprio questo. Favorire un dialogo sereno tra i diversi stakeholder e tutelare le diverse posizioni in campo benché in contrasto tra loro, in un’ottica di salvaguardia del tessuto produttivo agricolo che, ricordo a me stesso, rappresenta insieme al turismo e alla bioeconomia la sola fonte di sviluppo sostenibile per il nostro territorio. A tal proposito consentimi di dire, nel rispetto dei ruoli e delle competenze che la Coldiretti da sempre promuove, – evidenzia il presidente della confederazione agricola materana – che sarebbe stato preferibile coinvolgere per tempo le organizzazioni agricole territoriali, le quali avrebbero certamente dato un prezioso contributo. D’altro canto il mio invito oggi è quello di riprendere la strada del dialogo sindacale – sospeso dopo l’ultimo incontro del 12 luglio scorso – tenendo però fede agli impegni presi con il mondo agricolo, schiacciato tra le criticità derivanti dai cambiamenti climatici in atto e la perdurante crisi di mercato. Sono certo che un confronto sereno e leale, anche sugli altri temi a carattere locale e regionale, – conclude Romano – possa consentire la definizione condivisa di un percorso di valorizzazione dell’agricoltura territoriale anziché procedere – come purtroppo è successo – per fronteggiare le urgenze”.