Le “quote rosa” tra le imprese guidate da giovani sono una realtà anche in provincia di Potenza dove le imprese giovanili femminili iscritte alla Camera di Commercio di Potenza al 31 marzo scorso, sono 1.142 con un tasso di “femminilizzazione” pari al 30,28%. A riferirlo è Terziario Donna-Confcommercio Potenza che ha rielaborato su scala provinciale e regionale i dati diffusi oggi da Unioncamere nazionale che vede la provincia di Potenza al di sopra della media nazionale (il 29% delle attività di under 35 ha infatti una donna al comando).
Il dato regionale di imprese giovanili femminili in Basilicata sale a 1.825 sul totale di 6.018 imprese giovanili registrate al primo trimestre dell’anno agli albi delle due Cciiaa.
C’è oggi – è il commento di Incoronata Lucia, dirigente di Terziario Donna Confcommercio – una maggiore presenza nell’economia, accompagnata da una maggiore qualificazione delle imprenditrici femminili con un miglioramento di qualità del lavoro e un rafforzamento di ruolo nel contesto imprenditoriale. Si tratta – ha proseguito – di realtà aziendali che sono sempre di più un riferimento e non tanto una soluzione lavorativa autonoma alternativa all’impiego.
Per Terziario Donna Confcommercio Potenza, rispetto al passato c’è un cambio culturale importante da parte delle donne che sono più propense a dedicarsi al business. La spinta deriva inoltre dal fatto che con la crisi molte donne, che magari avevano un lavoro precario, lo hanno perso. Di qui la necessità di reinventarsi attraverso l’autoimpiego in attività che spaziano dal commercio ai servizi alle persone e alle imprese o legate alla sostenibilità, a Internet, ad attività fortemente innovative. Uno scenario positivo, dunque, anche se le aziende rosa restano ancora una minoranza e devono fronteggiare diversi ostacoli, in primis l’accesso al credito. Spesso infatti le donne non hanno un passato d’azienda ed è difficilissimo ottenere dei finanziamenti, come rilevano anche i dati dell’Osservatorio nazionale sul credito per le Pmi, secondo cui le porte dell’accesso al credito faticano ancora a spalancarsi per le donne imprenditrici. Più sostegno all’imprenditoria femminile, anche in fase in start up, un accesso al credito più adeguato alle specificità dell’impresa in rosa: sono alcune delle richieste prioritarie di Terziario Donna – evidenzia ancora Incoronata – richieste che partono forti anche dei dati dell’Osservatorio Censis sull’imprenditoria femminile, che resiste alla crisi meglio di quella maschile, trend particolarmente consistente nel settore del commercio.