Proprio nella stagione invernale che registra, come tendenza nazionale, una “crescita del giro d’affari” (i ricavi passeranno a 10,8 miliardi, in ripresa rispetto allo scorso anno) il mancato funzionamento dell’impianto del Volturino è un duro colpo di immagine al “turismo bianco” lucano. E’ il commento del direttore del Centro Studi Turistici Thalia Piero Scutari.
“Avevamo salutato positivamente l’avvio da noi della stagione 2012-2013 grazie ad una buona preparazione di enti pubblici ed operatori privati, decisamente migliore rispetto agli anni passati, segnalando tra le tante innovative iniziative – dice Scutari – il sito www.sciareinbasilicata.it ottimo sia per immagini che per informazioni. Ma, nonostante le giustificazioni che provengono dall’Amministrazione Comunale di Marsicovetere sulla “brutta vicenda” della fune della seggiovia del Volturino, il colpo alle attività del “turismo bianco” è forte. Pur tenendo conto dei limiti oggettivi, da sempre, delle nostre stazioni sciistiche, e il parere degli operatori della montagna che definiscono l’attuale “un’altra stagione di resistenza”, i pareri raccolti tra quanti lavorano nelle altre stazioni sciistiche aperte e funzionanti grazie al buon innevamento delle piste (Sirino, Sellata-Pierfaone, Montagna Grande Viggiano, Conserva di Lauria) sono di vecchie difficoltà (su tutte le strade difficili da percorrere specie per gli autobus per il tardivo sgombero neve-ghiaccio) miste alla preparazione ad affrontare un altro anno di crisi e a fronteggiare un’altalena di arrivi e presenze (da noi in grande maggioranza comitive di pugliesi, seguiti da campani e laziali).
Si tratta comunque – a parere del C.S. Thalia – di tenere conto delle novità di domanda di sci low cost e comunque a buon mercato, della necessità di abbinare l’attività sportiva sulle piste con itinerari e programmi in grado di attrarre i due target fondamentali: le famiglie e i giovani. Innanzitutto sono cresciuti i soggiorni brevi in sostituzione delle settimane bianche: la permanenza media degli ospiti delle strutture ricettive è di 4,7 giorni, in diminuzione rispetto all’inverno precedente, quando era di 5,1 giorni.
Uno dei tanti indicatori dell’influenza della crisi economica sui comportamenti degli italiani, che segna anche il ritorno nella “seconda casa”: l’esigenza di risparmiare e di sfruttare l’abitazione secondaria da un lato, la volontà di non privarsi di un periodo di riposo e la difficoltà di affittare l’appartamento dall’altro ha portato gli italiani a ripopolare la località dove si trova l’abitazione. Da noi i posti in rifugio-albergo sono solo qualche decina e le abitazioni in fitto pochissime, entrambi poco “pubblicizzati”. Di questi problemi il C.S. Thalia ha discusso in un forum-web con la partecipazione dell’imprenditore turistico Nicola Benedetto. Alle numerose domande che sono venute da operatori del “turismo bianco” Benedetto ha risposto sottolineando l’esigenza di una programmazione sinergica delle azioni specifiche che riguardano il turismo invernale e sulla neve. Scontiamo ancora – ha detto – lo scoordinamento tra Regione, Province, Comuni (adesso anche Aree Programma), Apt ed operatori e quello che manca ancora da noi è una struttura-agenzia di commercializzazione di pacchetti anche limitati ai fine settimana. Quanto alla “vicenda Volturino” credo sia matura l’idea – ha detto Benedetto – di individuare un’unica società di gestione dei delicati e complessi impianti di risalita, che non possono essere più affidati ai Comuni, con la clausola obbligatoria dell’occupazione di manodopera locale. Non è un mistero che la Basilicata sciistica non abbia ancora un grande richiamo a causa di infrastrutture turistiche non sempre all’altezza della situazione e negli anni scorsi, in diversi casi, non funzionanti. Per questo è essenziale far dimenticare alle comitive pugliesi e campane che rappresentano i più fedeli turisti della neve lucana i troppi disservizi registrati negli anni passati, sia per la viabilità necessaria a raggiungere gli impianti che il perfetto funzionamento degli stessi.