Con circa 101mila tra presenze ed arrivi turistici, una permanenza media di 3,19 giorni ed un indice di utilizzo delle strutture ricettive pari a 17,4 presenze/giornate letto disponibili – secondo i dati del Rapporto Turismo Unioncamere 2012 – la Val d’Agri si prepara ad affrontare la nuova stagione. Sono in particolare gli operatori turistici, da tempo in Consorzio, con in prima fila l’Associazione dei direttori di Albergo (AdA), presieduta da Michele Tropeano, a promuovere, in stretta sinergia con Confcommercio-Confturismo e di intesa con l’Ente Parco Nazionale Val d’Agri-Appennino Lucano, una riflessione sulle problematiche aperte e a costruire una progettualità, colmando lacune ed inadeguatezze del “pubblico”. Per questo, è’ tempo di far seguire all’ incoraggiamento a quegli operatori turistici della Val d’Agri – sottolinea il C.S. Thalia – che da sempre hanno creduto nelle potenzialità dell’area scommettendo su tutto quello che nel territorio non è petrolio, atti concreti di sostegno, di misure e provvedimenti
Si tratta – spiega Tropeano – di prendere atto della situazione di partenza: intanto una riduzione complessiva, rispetto al 2011, del 18,3% di presenze e del 10,7% di arrivi e di numeri decisamente insoddisfacenti per le presenze (meno di 5mila) e gli arrivi (appena 1.300) di stranieri. Il Rapporto Unioncamere conferma la tendenza che gli operatori turistici della Val d’Agri hanno registrato negli ultimi tre anni: sono i turisti delle regioni limitrofe i più “fidelizzati”, con il 20,5% di pugliesi e il 10,2% di campani ed è proprio da loro che lo scorso anno sono venute le “prime diserzioni” (-20% per i pugliesi e -10,9% per i campani). Incoraggiante l’incremento di turisti laziali (che rappresentano il 4,5% del totale e che fanno registrare una crescita del 17) e del centro-nord (complessivamente un quarto dei turisti italiani che soggiornano in Val d’Agri).
Le carte da giocare per il riposizionamento del comprensorio nei mercati turistici italiano ed esteri sono nella diversificazione dell’offerta a partire dall’eco-turismo e dai beni culturali, artistici e storici e naturalmente dalla buona cucina.
Per il presidente dell’ AdA “è necessario dare impulso al decollo di un settore che, altrimenti, corre davvero il rischio di subire un tracollo inevitabile con gravi ripercussioni sui livelli occupazionali, soprattutto in Basilicata e in Val d’Agri. Occorrono, a nostro parere, politiche idonee e interventi di alto profilo per battere la pesante crisi del comparto. Non bastano i normali canali e le scelte finora poste in essere”.
Una progettualità fondata sull’ottimismo che trova riscontro nella tendenza nazionale: il 2012 si rivela come l’anno in cui il turismo natura nel Paese supera, per la prima volta, la soglia delle 100 milioni di presenze nelle strutture ricettive in tutta Italia, con un indice di internazionalizzazione al 39 per cento contro il 38 del 2011. Segno evidente di come la crisi economica stia portando alla riscoperta di un turismo sostenibile e a chilometro zero e sempre più fuori dalle nicchie. Il fatturato complessivo del turismo natura in Italia è infatti ormai ad un passo dagli 11 miliardi di euro, ammontando nel 2011 a 10 miliardi 929 milioni di euro. E’ stato di 1 miliardo 139 milioni il fatturato turistico nei Comuni aderenti ai Borghi più belli d’Italia. Una tendenza, quella della crescita del turismo natura, che viene confermata anche dalle rilevazioni dei tour operator, che nel 65 per cento dei casi hanno registrato nel 2012 un aumento, nel 31 per cento una domanda stabile e solo nel 4 per cento una diminuzione. Tanto che il 57 per cento di loro ha inserito i prodotti della natura in misura maggiore nei propri cataloghi cartacei e online.
E per il Thalia per fortuna ci sono ancora uomini e donne che continuano a credere nel turismo e non solo nel petrolio. Tra i simboli dell’imprenditoria turistica valligiana (e non solo) gli operatori del Centro Studi indicano Michele Tropeano, albergatore (Kiris Hotel Viggiano) che ha dato prova di intuizione nelle potenzialità turistiche, caparbietà, e capacità imprenditoriale e soprattutto non ha mai perso la consapevolezza sulle potenzialità ancora inespresse. La “ricetta” sperimentata in oltre vent’anni di attività per reggere alla crisi è sempre la stessa: innovazione nei servizi, pacchetti di soggiorno a costi contenuti senza abbassare la qualità ricettiva e della ristorazione, oltre a “multiservizi” (eventi di ogni tipo e per ogni target). La politica e le istituzioni dovrebbero pure accorgersene e al di là di impegni generici dimostrare di credere di più nelle attività di ospitalità turistica in grado di produrre rilancio dell’economia locale ed occupazione.
Turismo e sviluppo, un binomio da rilanciare, alla luce anche degli ultimi risultati che collocano la Basilicata in una posizione non secondaria.
È il traguardo indicato oggi dalla conferenza stampa organizzata a Potenza da AdA (associazione dei Direttori d’Albergo) d’intesa con Confcommercio, con la partecipazione del Presidente del Parco nazionale dell’Appennino lucano Val d’Agri Lagonegrese, Domenico Totaro, e di vari operatori del settore. Presente anche l’inviata della Fondazione Mattei, Marcella De Filippo.
Riferimento importante la Carta Europea del turismo sostenibile alla quale il Parco dell’Appennino sta aderendo dopo mesi di dibattiti e di confronti a vari livelli. Uno strumento in ogni caso indispensabile per dare slancio a un turismo di qualitá, organizzato su basi nuove.
L’odierna sessione, è stato fatto inoltre rilevare, apre le porte a un approfondimento su vasta scala della questione turismo in un’area – la Basilicata – in cui il pieno utilizzo delle risorse rappresenta una meta essenziale da guadagnare, con riferimento alle realtá interne e non solo alle coste.
La conferenza stampa, svoltasi nella sede di Confcommercio, è un appello alle forze politiche, locali e nazionali, con l’intento di dare prioritá al comparto turistico che per la Basilicata, e non solo, costituisce un punto di forza per la crescita economica.
Nuovi incontri con Regione, Apt e altri soggetti sono previsti nelle prossime settimane con lo scopo di aprire un fronte di discussione approfondita sul tema. Proposta che ha incontrato il pieno sostegno di Federparchi, ha precisato Totaro, in una dinamica non solo locale ma soprattutto di livello meridionale e nazionale. Se non addirittura internazionale.