La ripresa per il settore della ristorazione passa principalmente per due fattori: grande attenzione ai costi in modo da offrire un ottimo rapporto tra qualità e prezzo; garantire un’esperienza a 360 gradi con la somma di tante stimolazioni sensoriali che facciano trascorrere almeno due ore di esperienza “totale” e non certo di “sofferenza”. Per il Centro Studi Turistici Thalia è la “ricetta” della buona cucina che cresce con esperienze sempre più originali ed interessanti anche in Basilicata. E’ il caso di Villa Arcobaleno di Brindisi di Montagna che per l’originalità di proposta dei piatti e la formula di ospitalità-servizio della sala ricevimenti ha ottenuto una nomination per il Thalia 2013 (riconoscimento ad aziende turistico-ricettive particolarmente innovative).
La contraddizione – sottolineano gli operatori del C.S. Thalia – è che il settore ha perso consumi e nel primo trimestre 2014 si attende un’ulteriore contrazione. Eppure a incoraggiare è il trend di lungo periodo, che mostra un persistente spostamento dei consumi alimentari in favore di quelli extra-domestici. E contestualmente emerge evidente un risveglio della clientela per la cucina di qualità. Certo, i problemi non sono finiti, ma i ristoratori hanno capito che anche di fronte a un grosso problema si possono intravedere delle opportunità. Bisogna però interpretare tutto nel modo più corretto. Vale a dire?
“Per esempio – risponde Franco Lauria, director manager di Villa Arcobaleno – calibrando una nuova proposta o rimodulando l’offerta che vede il mantenimento al top della qualità dei piatti e del servizio offerti, a fronte di prezzi moderati e perfino con riduzioni. Non è un caso per noi la promozione del pranzo (su prenotazione) la domenica a 25 euro che riscuote particolare gradimento. La combinazione di questi due fattori (alta qualità e taglio dei prezzi) sta incentivando il ritorno della clientela, producendo un miglioramento del sentiment degli stessi operatori. Ancora – è sempre la “ricetta” di Franco – cambio la carta quattro volte l’anno, ma non per seguire le mode. Amo la stagionalità, anche perché i prodotti freschi che ogni giorno mi portano i fornitori di fiducia costano meno. Risparmio sulle materie prime, un ingrediente chiave per chi fa una cucina di qualità, ma alla portata di tutti”.
Villa Arcobaleno – che si insinua nel verde della collina sottostante le Dolomiti Lucane, offrendo un’atmosfera di estrema raffinatezza specie per matrimoni – è diventata una sorta di “cantiere del gusto” dove sperimentare tradizione e cucina “stellata”. Le sale sono ampie ed eleganti ambienti che conservano raffinati arredi d’epoca, illuminati da pregiati lampadari di Swarovski. Il giardino, verdissimo e curatissimo, con piscina, custodisce scorci poetici tra le fonti e i suggestivi luoghi di sosta.
“Sicuramente – continua il director manager – con la nostra proposta di gusti è diventata tutto più divertente rispetto al ristorante stellato, e quando sei rilassato e ti diverti, si creano alchimie diverse, si punta molto sulla qualità dell’offerta pur avendo a che fare con un target più basso (dal punto di vista delle possibilità di spesa) rispetto al ristorante precedente. La sfida è far capire a un pubblico più ampio che ci può, anzi ci deve, essere qualità, anche con un pranzo di matrimonio senza spendere cifre pazze che richiedono altre sale ricevimenti pugliesi.” Lo “stellato” è o dovrebbe essere Curiosità, secondo la “filosofia” di Gualtiero Marchesi; voglia di guardarsi sempre intorno e semplicità sono i punti cardinali. E a guidarci sono ancora le stagioni e i prodotti. Infine fare squadra per trovare linee guida comuni allo scopo di creare un canovaccio di sostenibilità condivisibile a livello globale e comunicabile al consumatore in maniera efficace in risposta alle sue richieste, invitandolo a visitare i luoghi dove si producono i prodotti che gusta con la lentezza necessaria. Questo è il nostro messaggio di cucina dai “sette sensi” con la vista proiettata non solo sui piatti da gustare prima con gli occhi curiosi ma sull’intero territorio, dalla Grancia alle Dolomiti sino alle altre risorse naturali che sono tutt’uno con la formula di ospitalità”.