Tortorelli (Confcommercio Matera) bocca il Decreto Sostegni del Governo Draghi. Di seguito la nota integrale.
Non risultano adeguati alle esigenze delle imprese, ad oggi in grande difficoltà, gli undici miliardi destinati dal Decreto Sostegni ai ristori.
Un sostegno insufficiente, secondo Confcommercio Matera, destinato a circa tre milioni di partite Iva, tra imprese e professionisti, con un fatturato fino a 10 milioni di euro e che abbiano registrato perdite di almeno il 30% de fatturato medio mensile 2020 rispetto a quello del 2019. Sulla base di simulazioni prodotte dall’Ufficio Studi di Fipe-Confcommercio, con il decreto Sostegni il ristorante tipo che nel 2019 fatturava 550mila euro e che nel 2020, a causa degli oltre 160 giorni di chiusura imposti dalle misure di contenimento della pandemia da Covid, ha perso il 30% del proprio fatturato, 165mila euro, beneficerà di un contributo una tantum di 5.500 euro, ed un bar tipo che nel 2019 fatturava 150mila euro e ne ha persi 25mila a causa delle restrizioni, avrà diritto a un bonus di 1.875 euro, il 4,7% della perdita media annuale. Tale dato evidenzia come sia assolutamente necessario rafforzare le risorse destinate ai ristori delle imprese, rendendole adeguate in termini di risorse e maggiormente inclusive in termini di parametri di accesso. Inoltre, risulta necessario che tali ristori risultino più tempestivi in termini di meccanismi operativi. Il decreto Sostegni era sicuramente necessario, ma i contributi previsti risultano fortemente inadeguati e insufficienti a dare sostegno alle imprese, come espresso dal Presidente di Confcommercio Carlo Sangalli “il decreto Sostegni ha ancora forti limiti. I parametri per ottenere gli indennizzi sono troppo selettivi e le risorse sono insufficienti. Le speranze sono appese ai vaccini, ma intanto le imprese non hanno più riserve per andare avanti. È vitale “fare tutto ciò che è necessario”, come ha detto il presidente Draghi per salvare l’Unione europea , ma farlo in chiave italiana.”
Continuano, inoltre, ad essere urgentissimi gli interventi in materia di moratorie creditizie e di sostegno della liquidità delle imprese.
Bisogna uscire dall’ottica del breve periodo e mettere in piedi, come sostenuto dal Presidente Fipe–Confcommercio, Lino Stoppani, un piano di ripartenza che garantisca il diritto al lavoro e non sottoscriva semplicemente il dovere di stare chiusi. Serve un progetto che dia una prospettiva di futuro reale alle imprese e non solo un sostegno temporaneo, che appare oggi una fragile stampella.